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La grandezza di Hamilton, la miseria FerrariLeo Turrini - 22 luglio 2023

Com’era quel detto?
Credi di aver toccato il fondo e invece cominci a scavare.
Fred Vasseur aveva spiegato proprio a me che l’Hungaroring era pista più adatta di altre alla SF23.
Manca ancora la gara, ma forse ho visto abbastanza.
Flop epocale.
Se un cliente di power unit (Zhou, con Sauber Alfa) ti sta davanti, insomma, significa che sei messo malissimo.
Se a Budapest la McLaren ti fa mangiare la polvere come sul veloce tracciato di Silverstone, idem con patate.
Aggiungo che il nuovo format gomme per la qualifica non può essere un alibi. Era annunciato, tutti sapevano, ergo i problemi Ferrari non dipendono da questo.
Faccio prima a dichiararmi ufficialmente in depressione e passo ad altro.
La pole di Hamilton.
Un gigante, Lewis.
Io ho rinunciato a comprendere chi si ostina a negarne la grandezza.
Si possono legittimamente non condividere le esternazioni del personaggio, si può contestarne l’abbigliamento, si può insomma non amarlo perché la simpatia nei confronti di qualcuno è sempre volontaria, ma mai può essere figlia di coercizione.
Però il pilota lasciatelo stare. Anzi a me dispiace che uno come lui, nell’arco di una carriera così lunga, non si sia mai vestito di Rosso.
Ovviamente dubito che Hamilton possa battere Verstappen, in Ungheria.
Ma, se ci riuscisse, sarebbe pure bello.