God save The King.
Come diceva Manlio Scopigno, allenatore del Cagliari scudetto nel 1970?
Mai in vita mia avrei creduto di vedere Comunardo Niccolai in diretta via satellite.
E io alla mia età mai avrei creduto di alzarmi nel cuore della notte per guardare una Sprint.
Ma per la Ferrari di Lewis Hamilton questo ed altro!
God save The King. Anzi, dato che stanno a Shanghai, Dio salvi l’Imperatore.
D’accordo, era solo una Sprint.
E infatti io scrivo prima delle qualifiche da Gp (e ci rileggeremo solo dopo la gara della domenica, debbo pur vivere). Se la McLaren la mette davanti, immagino come andrà a finire.
Ma questa è una impresa che ha, ancora!, lo spessore del romanzo.
Il Conte di Montecristo guida una Ferrari. Ne’ lui ne’ lei avevano mai vinto una Sprint.
Si dirà che altro conta davvero ma per ora va benissimo così: ci sono momenti da conservare nella memoria, li tieni lì e poi del degrado gomme, dell’aria pulita davanti, degli autogol di Norris, insomma, ce ne occuperemo un’altra volta, dai.
Su Leclerc, nel presente si aggiudica il premio Rododendro, da me e Fabio Tavelli ideato per Race Anatomy.
Ma anche di Charles parleremo un’altra volta, come dissero i filosofi di Atene a San Paolo che raccontava la Resurrezione del Messia.
“I will provide for you
And I’ll stand by your side
You’ll need a good companion for
This part of the ride
Leave behind your sorrows
Let this day be the last
Tomorrow there’ll be sunshine
And all this darkness past”.
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