Hamilton batte Trump 3-0.
Ma quanto vi state divertendo?
Ed era solo il primo giorno!
Se stanno insieme c’è già un perché, scriverò parafrasando il mio caro amico Mogol. Del resto, risulta impossibile ostentare una fasulla indifferenza.
Se stanno insieme c’è già un perché. Lewis Hamilton, eroe alieno della F1 post moderna, è arrivato sul pianeta Rosso (non Marte, a quello penserà Musk) sfoggiando l’eleganza classica del Baronetto, con tanto di cravatta. Una immagine più da uomo delle istituzioni che da driver ancora affamato di gloria: ma va bene così, va benissimo così.
Se stanno insieme c’è già un perché. La gente comune lo ha capito. Io c’ero ai tempi delle Guerre Puniche e una atmosfera così la ricordo solo per il Lauda risorto dal rogo del Ring e ovviamente per Schumi.
L’inevitabile pietra di paragone.
Eh, dimmi come fai a non avvertire un brivido vedendo Hamilton a Fiorano davanti alla casa del Drake, dove Schumi passava le notti tra un test e l’altro e lì accanto ci sta la F40, forse la Ferrari più bella di sempre…
Dopo di che, la Poesia lascia inesorabile spazio alla Prosa. Mi spiego: ora viene il difficile. Per i …coniugi. Archiviata l’emozione del primo giorno, bisogna passare alle ruvide esigenze del vivere insieme. Perché va bene il marketing, va bene l’impatto multimediale, va bene l’ossessione sana dei tifosi: ma adesso è indispensabile vincere.
In breve. In coppia con Leclerc, che per come lo conosco non gli farà certo da zerbino!, il Baronetto deve restituire al Cavallino la felicità perduta. Diciotto anni senza Mondiale: un incubo. Una generazione perduta.
Tutte queste cose, Hamilton le sa. Infatti spiaccica pure qualche parola d’italiano . E addirittura vicino a lui il sempre algido John Elkann grida “Forza Ferrari”.
Avanti così e congelerà l’inferno (questa è una citazione dagli Eagles, da non confondere con i Cugini di Campagna).
E Leclerc?
Qualcuno sa come la sta vivendo Carletto, la frenesia per il Baronetto?
Io credo che entrambi, Carletto e il Baronetto, siano consapevoli che imporsi con la Rossa non ha prezzo e forse per questo, per il carico di responsabilità , a Maranello hanno fallito campioni come Alboreto, Mansell, Prost, Alonso, Vettel.
Se stanno insieme, anche Hamilton e Leclerc, c’è già un perché. E a nome dei miei quattro cloggari vorrei riscoprirlo fra qualche mese, a fine stagione.
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