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Ferrari, quo vadis? (e Verstappen ha torto)Leo Turrini - 30 giugno 2024

Ferrari, quo vadis?
Tra i litiganti Verstappen e Norris (parer mio: Max ha torto marcio e la sanzione inflittagli non lo punisce, in realtà) ha vinto la Mercedes.
Quella di Russell, non di Hamilton.

Do you remember quarta forza del campionato?
Ferrari, quo vadis?
Che cosa hanno in comune Luciano Spalletti e Fred Vasseur? Semplice: in modi diversi e in proporzioni onestamente diverse, la Nazionale Azzurra e la Nazionale Rossa non stanno appagando le aspettative di chi le ama. E a occhio le prospettive non sono entusiasmanti. Non sul campo verde, non sull’asfalto grigio.
Prima di andare avanti, ripeto che nella battaglia tra Verstappen e Norris sto con il secondo. L’olandese è andato oltre le righe, difendendo con troppa esuberanza la sua leadership. Il ragazzo della McLaren a sua volta non era stato irreprensibile, ma aveva ragione lui. Potremmo metterla giù così: dopo anni Super Max è stato sfidato ruota a ruota e gli si è chiusa la vena. Un indizio? Soltanto una caduta di stile, per giunta nei confronti di un collega che fino all’Austria era il suo migliore amico fuori dalle piste?
Lo scopriremo solo vivendo, per rubare uno slogan al mio amico Mogol.
E adesso torno a Spalletti, cioè, pardon, a Vasseur. È malinconicamente emblematico che in una domenica in cui una Red Bull e una McLaren si scannano ad approfittarne sia una Mercedes, quella di Russell (e non quella di Sir Lewus, eh).
D’accordo, Leclerc è stato inguaiato dal contatto in partenza con Piastri. D’accordo, alla fine l’esodato Sainz ha rimediato un posticino sul podio.
Ma non è questa l’estate Rossa che immaginavamo dopo il trionfo di Montecarlo. Non si è vista nemmeno lontanamente una progressione nelle prestazioni. Anzi, il fortissimo sospetto è che le soluzioni tecniche adottate non stiano producendo effetti positivi. Purtroppo, è una storia già raccontata molto, molto spesso.
Ferrari, quo vadis? La mia insegnante di latino al liceo classico faceva il tifo anche lei per il Cavallino. Mi dispiace doverle confidare, coram populo, davanti a tutti, che una risposta non ce l’ho.
A Vasseur e ai suoi ingegneri il compito di trovarla. In fretta, magari.