Allora, cominciamo dal peggio.
La doppia squalifica.
Per due irregolarità diverse.
Escludo la mala fede, cioè non c’era proprio la volontà di barare.
Ma l’episodio è grave. Molto grave, inutile girarci attorno.
Unica cosa buona (si fa per dire, eh): per un attimo sono ringiovanito di 26 anni o quasi, mi sono rivisto a Sepang nel 1999. Però lì Irvine e Schumi vennero assolti in appello.
Non ho memoria di un caso simile per la Signora in Rosso.
Facciamo che Fred Vasseur non meritava di entrare nella storia del Cavallino in questo modo. E sono gentile.
Dopo di che.
Dopo di che, sommessamente io credo che la squalifica doppia sia figlia della SF25.
È una macchina nata complicata (e questo è un eufemismo). Difficilissima da mettere a punto.
È un cubo di Rubik su quattro ruote.
Avevo segnalato per tempo le perplessità (interne) che accompagnavano le soluzioni tecniche varate per questa monoposto.
E qui dobbiamo essere chiari fra noi.
A fine 2024, la McLaren era la macchina migliore.
Ma la Ferrari era lì.
Se tu prendi una strada nuova e dopo due gare hai gli stessi punti della Williams, con rispetto parlando, non puoi venirmi a raccontare che stai sperimentando in funzione del 2026.
Queste sono scempiaggini.
Oggettivamente, fin qui il bilancio è disastroso. Senza il capolavoro di Lewis nella Sprint, saremmo alla tragedia sentimentale.
A me del 2026 importa una mazza, con 22 gare da disputare.
A me interessa avere una squadra che non sbaglia sul peso e sul pattino, che azzecca le strategie, che magari spiega a Leclerc e Hamilton che se su due partenze si sfiorano due volte, via, non è cosa.
A me sta a cuore una Scuderia che avendo puntato su un progetto tecnico faccia ogni sforzo per sistemare quello che non funziona.
Perché o “essereFerrari” significa questo, esattamente questo, oppure grazie ma anche no, sono troppo vecchio per alibi, scuse, rinvii.
Ultima cosa.
È comico stupirsi delle esasperate reazioni all’avvio da incubo. Se tu sei uno dei brand più famosi sulla faccia della terra, una Leggenda dell’automobilismo, e assumi il pilota dei Record, un Mito, e sei reduce da una stagione in cui ti sei giocato un titolo fino all’ultimo metro dell’ultima gara, beh, è ovvio che ti esponi. Se in due week end fai diciassette punti, cosa ti aspetti? Barbera e champagne?
E via, è tutto normale.
Non è normale che la Ferrari sia in questa situazione.
Ci si risente.
© Riproduzione riservata