Solita premessa.
Scrivo prima di decisioni giuria sul Drs di Russell ed altre eventualità.
In breve.
Eppure si muove.
Ferrari discreta, non tale da giustificare euforie in stile Ali il comico, perché sempre al netto di giuria quarti e quinti restiamo, eh.
Quarti e quinti. Con una Red Bull improvvisamente impresentabile (vedi plateale incazzatura di Verstappen, passato dalle stelle alle stalle in sette giorni.
Del resto se allo Start sei l’unico top team a montare le gialle significa che sei ancora alle prese con il tuo cubo di Rubik.
Ma dopo le oscenità dei primi tre Gp, esclusa la Sprint cinese, la sensazione è vagamente incoraggiante.
Meglio: meno deprimente del solito.
I piloti.
Dopo il fiasco del sabato Hamilton ha fatto una gara rispettabile. Era nono, è arrivato quinto.
Ma il vero leader del Cavallino in questa fase storica è Leclerc. Lo si è visto anche in Bahrain. Carletto ci mette una “garra”, notare il duello con Norris, che vale più di qualunque analisi dotta.
Liberi tutti di non condividere, ci mancherebbe. Però, aspettando il vero Lewis, chiediamoci cosa sarebbe stata la Ferrari senza Charles dal 2019.
Il resto.
Blando Norris ha un problema chiamato Piastri, Piastri che, insisto, somiglia sempre al Kimi Raikkonen giovane.
A proposito di Kimi: deludente stavolta Antonelli.
Sempre troppo sottovalutato Russell.
Mi sono piaciuti molto Bearman, Ocon e Gasly.
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