custom logo
Antonelli,McLaren,MiniMax: e la Ferrari?…Leo Turrini - 21 luglio 2024

Dico subito che io mi sarei comportato come Andrea Stella.

Puo’ non piacere, Norris era davanti ma era davanti per un merito non suo. A Zeltweg 2002 Barrichello invece era davanti a Schumi con pieno merito.

Ovviamente, piena cittadinanza a chi ha una opinione opposta.
La Ferrari non mi ha incantato (eufemismo). Cioè in Ungheria si è presa un bordino insipido, con Leclerc nei paraggi del podio. Niente di eccezionale, anzi: la McLaren ha sottratto al Cavallino il secondo posto tra i Costruttori, celebrando una doppietta attesa da quasi tre anni.
I tortellini in brodo di cappone se li è gustati invece Kimi Antonelli. Ne parlo qui con ammirato entusiasmo: non so se questo adolescente bolognese prenderà davvero il posto di Hamilton sulla Mercedes, in compenso sta cominciando a dar ragione a chi gli pronostica un futuro luminoso. Nella domenica di Budapest ha stravinto la gara di F2, con una rimonta strepitosa. L’unico sorriso dalla Terra dei Motori è il suo.
Tornando alla malinconia, fatico a condividere la soddisfazione palesata da Fred Vasseur a fine gara. D’accordo, stavolta la Sf24 non è precipitata nel gorgo dell’anonimato. Ma ormai Leclerc e Sainz la McLaren la vedono con il binocolo. E anche Hamilton con la Mercedes sta davanti (Russell con l’altra Freccia d’Argento era dietro per i guai del sabato).
La sensazione è che la macchina sia plafonata. Possiamo discutere sulle strategie, ma non si scappa: in un campionato che ha già visto 7 piloti diversi sul gradino più alto del podio (e non accadeva dal 2012!), beh, la Rossa recita da comprimaria. Punto e a capo.
Altre due cose.
La McLaren, dicevo all’inizio, ha “teleguidato” il trionfo del sempre più promettente Piastri, che però sarebbe stato davanti a Norris senza un errore in sede di chiamata ai box. Anche qui, ci si può persino indignare per la filosofia adottata dall’Italianissimo Andrea Stella, il capo della Arancia Meccanica: a patto di ricordare a noi stessi che fu un certo Enzo Ferrari a sentenziare che la squadra viene sempre prima del driver. Poi se Norris dovesse perdere il titolo per i 7 punti “regalati” ieri, oddio, magari se ne riparla.
Infine, Verstappen. Per come si sta comportando, per le parole in diretta mondovisione che riserva ai suoi tecnici, sì, sarei tentato di dire che ha già firmato per la Mercedes 2025!

Da SuperMax a MiniMax.
L’isteria dell’olandese, vedi anche incidente con Hamilton, non può spiegarsi soltanto con la consapevolezza di non avere più un missile sotto il sedere. In casa Red Bull le risse interne, dal caso Horner in poi passando per il congedo di Adrian Newey, hanno innescato un meccanismo che fa pensare addirittura all’auto distruzione.
Ed è davvero un peccato che in una F1 tornata spettacolare grazie all’equilibrio tecnologico ritrovato manchi la Ferrari.

Poi, per carità.

E’ tutta colpa di Binotto e chi si accontenta gode, così così (eh, Ligabue).