Jack Crazy Jab, un pugile in cantina

Qualcuno di voi non sa di avere un pugile in cantina. Succede in un condominio del quartiere. Non vi diciamo quale, sarebbe un colpo basso. Ma se tendete bene l’orecchio lo potete scoprire. Tonf, tonf: sì, sono pugni contro un sacco quelli che sentite. È lui: Jack Crazy Jab. Si sta allenando. Sinistro, destro, sinistro. […]

 Qualcuno di voi non sa di avere un pugile in cantina. Succede in un condominio del quartiere. Non vi diciamo quale, sarebbe un colpo basso. Ma se tendete bene l’orecchio lo potete scoprire. Tonf, tonf: sì, sono pugni contro un sacco quelli che sentite. È lui: Jack Crazy Jab. Si sta allenando.

Sinistro, destro, sinistro. All’angolo destro del seminterrato Jack Crazy Jab, pantaloncini rossi, 154 libbre, superwelter, ce la sta mettendo tutta. Da tempo si è lasciato alle spalle i sessanta, non le speranze. Sogna di tornare al passato, quando doveva diventare un campione.

Montante destro, gancio sinistro, diretto destro: Jack Crazy Jab studia le combinazioni. Sinistro, destro, gancio, montante e, per finire, il jab. È sempre stato il suo colpo migliore. Tonf, tonf: ancora sacco. Ma perché non va in palestra?, pensano i vicini. No, lui preferisce la cantina, per i suoi incontri col pudore. Topi e ragni stanno a guardare.

Il sudore scende sulla fronte di Jack, lui accelera il ritmo per schivare i colpi dei ricordi. Da ragazzo sognava il quadrato del Madison Square Garden, ora combatte contro se stesso nel cinque per cinque della cantina.

È ancora in forma, il vecchio Jack. Tonf, tonf, altro uppercut, poi il diretto destro e, per chiudere, tonf, il poderoso jab. Bel colpo! Topi e ragni potrebbero anche applaudire.

Non finirà mai knock-out, Jack Crazy Jab. Tonf, tonf, cuoio contro cuoio. Guantoni spellati, ma un po’ meno del sacco. Non andrà mai giù, Jack: non getta la spugna, non vuole finire al tappeto sul ring della vita. Lo ha giurato anche a sua mamma. Ed è una promessa che non può tradire.

Jack Crazy Jab ha già percorso tutte le discese dell’esistenza. Per questo riparte dal basso, dalla cantina. Schivata a destra, montante sinistro, gancio destro. Schivata a sinistra, montante destro, gancio sinistro. Non si fa mettere all’angolo, Jack. La vecchiaia la prende a cazzotti, sarà lui a decidere quando suonare l’ultimo gong.

Ecco, anche per questa sera l’allenamento è finito. Resta una cosa sola da fare. Se ascoltate bene, indovinate subito. Tac, tac, tac: un po’ di corda, per il vecchio Jack.

 

Tratto da “Colpi bassi (sul ring e nella vita)”, di Gianluigi Schiavon, Giraldi editore

cantina crazy jab jack pugile racconti schiavon wagonlit