Il Silenzioso e quelli che tengono i Forconi nella Jaguar

Dicevano che era un uomo senza opinioni. Lo chiamavano il Silenzioso. Al bar non parlava mai. Ascoltava e basta. Nessuna idea, nessuna presa di posizione, nessun cenno d’assenso, tanto meno di rifiuto. Ma un giorno arrivò con una faccia strana. E si capì subito che aveva preso una decisione. Così ruppe gli indugi. E fu […]

 Dicevano che era un uomo senza opinioni. Lo chiamavano il Silenzioso. Al bar non parlava mai. Ascoltava e basta. Nessuna idea, nessuna presa di posizione, nessun cenno d’assenso, tanto meno di rifiuto.

Ma un giorno arrivò con una faccia strana. E si capì subito che aveva preso una decisione. Così ruppe gli indugi. E fu un fiume di parole, tutte quelle che non aveva mai detto in vita sua. Il Silenzioso si sedette in mezzo al bar. E cominciò:

«Non sopporto quelli che dicono dammi un cinque, quelli che rispondono okappa, quelli che dicono ciau e anche cazzarola. Quelli che parlano dei mìdia e quelli che li correggono perché è latino, si dice média. Quelli che offendono e poi giurano sono stato frainteso, quelli che si pentono e poi si pentono d’essersi pentiti, quelli che dicono questa è democrazia, quelli che dicono questo è fascismo, quelli che ritornano gli anni di piombo, quelli che ritorna la dittatura, quelli senza se e senza ma, quelli che con Internet siamo tutti più liberi e quelli che tengono i Forconi nel bagagliaio della Jaguar. Quelli che erano formidabili quegli anni, quelli che gli anni ’80 restano indimenticabili e i ’90 così così.

Quelli che la dieta macrobiotica fa male e quelli che gli ogm fanno bene, quelli che non bisogna mangiare bistecche, uova, insalata, formaggi e niente di niente perché così si rispetta la natura. Quelli che non usano la carta igienica perché stiamo distruggendo l’Amazzonia e asfaltano il giardino dietro casa perché non sanno dove mettere la macchina, quelli che una volta sono andato a 310 in autostrada, ma ora compro l’auto elettrica, quelli che il nucleare ce l’hanno in Francia e allora non vedo il problema. Quelli che nel 2032, il 24 settembre, alle 15 e 51 esatte, il mondo sparirà, quelli che non credono a niente tranne che ai marziani.

Quelli che i romeni, gli albanesi, i marocchini sono brutta gente, non rispettano le nostre regole e allora restate a casa vostra, quelli che me ne vado dall’Italia perché qui fa tutto schifo, ma gli americani sono grassi, gli inglesi stupidi, i francesi insopportabili e allora rimango qua. Quelli che meglio soli che male accompagnati, ma se mi lasci non vale, quelli che ti ricordi di Iglesias?, e Battisti è stato il più grande, e oggi le canzoni sono tutte uguali. Quelli che brontolano sempre, sono pieni di idee, hanno un’opinione su tutto e non risolvono mai un c..!!!». 

Detto questo, improvvisamente si zittì. Ridiventò il Silenzioso. E da quella volta non aprì più bocca. 

(Tratto da: “Quella faccia l’ho già vista”, di Gianluigi Schiavon, Giraldi Editore)  

 

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