Da finto cieco a falso furbo (Una storia vera)

Una mattina, destandosi da sogni inquieti, il Signor Tal dei Tali, da Arona, si svegliò trasformato in un falso cieco. Accadeva 20 anni fa. E non fu, a ben vedere, uno scherzo del destino, quanto una sua autonoma decisione. Così, per l’esattezza nel dicembre del 1994, si presentò alla «Commissione per l’accertamento degli stati di […]

Una mattina, destandosi da sogni inquieti, il Signor Tal dei Tali, da Arona, si svegliò trasformato in un falso cieco. Accadeva 20 anni fa. E non fu, a ben vedere, uno scherzo del destino, quanto una sua autonoma decisione. Così, per l’esattezza nel dicembre del 1994, si presentò alla «Commissione per l’accertamento degli stati di invalidità civile, condizioni visive e sordomutismo», ottenendo una pensione adeguata al suo caso «lampante», più un’indennità di accompagnamento, per un totale di 160mila euro, sistematicamente riscossi. Anche se la verità era sotto gli occhi di tutti: il Signor Tal dei Tali, cieco auto-dichiarato, 69 anni, andava in bicicletta e guidava la sua minicar, munito di regolare patentino.

Confidando nella cecità dell’italica burocrazia (e forse anche nella disponibilità della stessa a chiudere un occhio), il Signor Tal dei Tali è andato avanti così per tutto questo tempo. Ma la verità, di recente, ha finalmente visto la luce: i finanzieri l’hanno beccato nell’andare a far la spesa sulla minicar, alle Poste in bicicletta e, siccome aveva sempre fretta nel fare tutte queste cose, anche a controllare continuamente l’ora fissandosi il polso.

Il Signor Tal dei Tali non è un uomo originale. Di tipi come lui l’anno scorso la Finanza ne ha scoperti tremilacentosessanta, andando a memoria e alla cieca. Tutti Signori Falsi Invalidi che si sono intascati un miliardo di euro, senza alcun diritto e senza battere ciglio. Per il 2014 non si vede come i calcoli possano essere più benevoli: il fatto che in troppi fingano è ormai una realtà in questo Paese.

Talvolta verità e finzione si confondono, sfiorando il soprannaturale. Quando l’hanno interrogato, il Signor Tal dei Tali ha provato a giustificarsi dicendo che sì, prima non ci vedeva un acca, ma da un po’ di tempo, effettivamente, era molto migliorato. Un miracolo, insomma. Che il Signor Tal dei Tali si era però dimenticato di comunicare all’Inps, ente erogatore dei 160mila euro. Un caso di Falso Smemorato.

Ma il vero prodigio è che, con tanti veri bugiardi in giro per l’Italia, l’Inps non sia già completamente in bancarotta. Un grazie, da parte nostra, alla Finanza, che ci apre gli occhi scoprendo tutti questi falsi invalidi. Quanto al Signor Tal dei Tali, restituendolo ai suoi sogni inquieti, si rassegni. La cronaca lo ha degradato. Ora è solo un Falso Furbetto.

                                                                                           Gianluigi Schiavon

 

 

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