Cenerentola arriva in ritardo (Ma è una favola)

  Cenerentola porta scarpette fini e un ritardo costante sull’orario d’arrivo previsto. Non mezzanotte, ma due ore più tardi. Al doppio rintocco si presenta, puntuale, in un pub del centro. E, rispettando la favola, naturalmente arriva in carrozza. Ovvero: in taxi. Scende, dice all’autista di aspettare, entra. Come impone la trama, ha sempre fretta: cinguetta […]

 

Cenerentola porta scarpette fini e un ritardo costante sull’orario d’arrivo previsto. Non mezzanotte, ma due ore più tardi. Al doppio rintocco si presenta, puntuale, in un pub del centro. E, rispettando la favola, naturalmente arriva in carrozza. Ovvero: in taxi.

Scende, dice all’autista di aspettare, entra. Come impone la trama, ha sempre fretta: cinguetta un ‘ciao tesoro, come va?’ al barista, non aspetta la risposta, ordina tre birre (marca messicana, alcoliche il giusto), se le fa mettere in un sacchetto e corre a casa.

Cenerentola è una favola, dice il barista (e non pensa a quelle che ascoltava da bambino): più o meno 40 anni, levigati da un fascino innato, vestitino firmato, capelli biondi, sguardo sognante. Ma non lascia scarpette o altri indizi. Chi è?

Si dice che lavori in ospedale. E questo spiegherebbe gli orari. Si dice che sia ricca. Lo proverebbero l’eleganza e il taxi in attesa. La moglie del barista dice che spesso non paga. E questo spiegherebbe la fretta.

Tratto da: “I bolognesi sono fatti così”, di Gianluigi Schiavon, Pendragon Editore

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