Verona – Milan: non è fatale Verona ma questa mentalità mediocre

Boban e Costacurta sono due persone che hanno masticato molto calcio, oltre ad essere stati eccellenti giocatori. Nel prepartita di Verona Milan si dicevano stupiti che il mercato rossonero, seppur quasi inesistente, non avesse contemplato qualche giocatore forte di testa visti i numerosi gol subiti la scorsa stagione. Detto, fatto. Oramai non ci si stupisce […]

Boban e Costacurta sono due persone che hanno masticato molto calcio, oltre ad essere stati eccellenti giocatori. Nel prepartita di Verona Milan si dicevano stupiti che il mercato rossonero, seppur quasi inesistente, non avesse contemplato qualche giocatore forte di testa visti i numerosi gol subiti la scorsa stagione. Detto, fatto. Oramai non ci si stupisce più. Toni, praticamente l’unico da curare sui calci piazzati, al 30mo ha così pareggiato una partita che poteva facilmente passare agli archivi. Balotelli al 15mo aveva infatti servito un assist splendido a Poli che, con un controllo perfetto, si era inserito tra due avversari trovandosi solo davanti al portiere. Dei tre a centrocampo l’ex Samp è stato l’unico a salvarsi nel primo tempo. Montolivo è lento e Nocerino anonimo e Mexes con Zapata faticano e spesso sono in posizione sbagliata. Il secondo tempo inizia con un miracolo di Abbiati su ennesimo colpo di testa e il raddoppio del Verona, ancora con Toni di testa questa volta su azione, con la fase difensiva rossonera da brividi. Il Verona corre, il Milan è sulle gambe. E per fortuna che la condizione doveva essere buona! Allegri prova a mischiare le carte. Butta un cambio inserendo Emanuelson e poi prova con Petagna e Robinho a lasciar maggior spazio a Balotelli. Toglie Niang, oggi un peso per la squadra, e El Shaarawy che nella mia squadra non uscirebbe mai se non quando stremato. Ci sono poche idee e confuse. Balotelli s’interstardisce in azioni solitarie anche perché a parte con Poli e Robinho predica nel deserto.

Il campionato inizia con una sconfitta, un gol subito su calcio da fermo e due di testa. Niente di nuovo. Ah no, delle novità ci sono. Le altre squadre si sono rinforzate e quindi o ci si sveglia o il terzo posto lo si scorda. Società e allenatore non imparano dalle esperienze passate, però un tempo si puntava a vincere non ai primi tre posti…

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