Udinese – Milan: bravo Clarence, un allenamento… è così che si prepara la Champions

Quando affronti la partita che precede la Champions come un allenamento è giusto che tu perda. Non solo. Questo conferma che sei una squadra mediocre e hai un allenatore scadente. Perché la penso in questo modo? Perché Conte, Mourinho o Guardiola pensano a vincere sempre. Vittoria chiama vittoria. Vogliamo trovare una giustificazione a Seedorf? Le […]

Quando affronti la partita che precede la Champions come un allenamento è giusto che tu perda. Non solo. Questo conferma che sei una squadra mediocre e hai un allenatore scadente. Perché la penso in questo modo? Perché Conte, Mourinho o Guardiola pensano a vincere sempre. Vittoria chiama vittoria. Vogliamo trovare una giustificazione a Seedorf? Le seconde linee sono mediocri e lo confermano ad ogni occasione invece che mettersi in luce. Robinho e Birsa sono impalpabili. Come se fossero da un’altra parte. Ad Emanuelson non devono aver spiegato che se gioca terzino deve come prima cosa difendere, specie perché Mexes non sempre è lucido e Zapata non può fare tutto. Honda è triste ma fa il proprio compitino mentre il Pazzo lotta ma da solo è dura nonostante i numerosi cross di De Sciglio. Ottimo Essien quando subentrato mentre male Balotelli che però non deve giocare esterno a sinistra perché è lontano dall’area e i cross può farli qualcun altro.

Nel secondo tempo, specie dopo il vantaggio di Di Natale, con una buona azione e le belle statuine della nostra difesa, i friulani hanno aumentato i ritmi. Nessuna chance di pareggiare e così siamo riusciti a farli tornare alla vittoria dopo un mese.

Negli ultimi dopopartita, anche dopo le sconfitte, Seedorf ha sempre sorriso, prima per il bel gioco espresso e poi perché “bisogna saper perdere con filosofia”. Sono curioso di vederlo questa volta dove non si è visto il gioco né le idee. Un esempio di assenza di idee sono la totale assenza di schemi sui calci da fermi. Scambi corti con palla che arriva all’ultimo difensore o cross sbagliati, calci di punizione buttati in mezzo a caso e così via… Ora c’è il ritorno di Champions ma, come con il vecchio allenatore, non c’è da stare Allegri!

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