Torino – Milan: non c’è da stare Allegri…

La partita di Torino portava con sé più entusiasmo che convinzione. Il ritorno in campo di Kakà con la maglia del Milan aveva creato molta aspettativa. Dopo essere partito bene per i primi 20 minuti il Milan si è spento. I centrocampisti, Montolivo e Muntari si sono inseriti poco mentre in avanti l’unico sbocco della […]

La partita di Torino portava con sé più entusiasmo che convinzione. Il ritorno in campo di Kakà con la maglia del Milan aveva creato molta aspettativa. Dopo essere partito bene per i primi 20 minuti il Milan si è spento. I centrocampisti, Montolivo e Muntari si sono inseriti poco mentre in avanti l’unico sbocco della manovra era Balotelli. Con pochi movimenti e la manovra facilmente prevedibile il Milan non è mai pericoloso. I terzini, Emanuelson e Zaccardo spingono poco e non crossano mai dal fondo. De Jong chiude due volte le ripartenze del Torino. I granata attaccano con molti effettivi e corrono il doppio. Poli entra al posto di Montolivo infortunato mentre continuano a rimanere in campo Robinho e Muntari che paiono in serata no e mi chiedo come sia possibile che un allenatore con 15 giorni a disposizione per preparare una partita possa presentare una tale mediocrità. Il Torino passa in vantaggio all’inizio della ripresa quando su un cambio di gioco Zaccardo e Zapata permettono a D’Ambrosio Di convergere verso il centro dell’area e tirare in porta piuttosto che mandarlo verso la linea di fondo. Allegri ci mette ben 12 minuti per togliere Robinho per Matri mentre al 25mo è lo stesso Kakà a chiedere di uscire. Il Milan non ha nessuna idea né identità. Non ci sono schemi, manca un gioco collettivo e molti giocatori mostrano grande nervosismo. Il Torino raddoppia su una ripartenza con Cerci, corteggiato dal Milan in estate prima che Allegri decidesse di cambiare modulo. Matri cerca spesso Balotelli che però è in serata no, anche se non dev’essere facile giocare con degli zombi. Il Milan prende troppi gol. Poli ci mette l’anima e una sua incursione sbilancia la difesa granata portando al gol di Muntari con un tiro sbagliato che però entra. Poi nel recupero il buon Andrea si getta all’inseguimento di un lancio lungo e si procura il rigore che vale il pareggio. Di fatto i gol del Milan sono spesso casuali e non su azioni manovrate e preparate in allenamento. Il dopo partita è triste. I giocatori e i dirigenti del Toro s’infuriano, a ragione, per non essere riusciti a effettuare il cambio in quella che è risultata l’ultima azione. Mentre non ci sono grandi dubbi sulla regolarità del gol e sul rigore. Il Milan torna a casa con un punto ma senza gioco, grinta e idee. I problemi restano e sono enormi. C’è poco da stare… Allegri!

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