Dopo la lezione con l’Atalanta il Milan ne prende una seconda con lo Spezia. La squadra di Italiano ha giocato una partita perfetta. Corti, veloci e determinati in ogni zona del campo. I liguri mettono cinque uomini fissi nella nostra metà campo. Il Milan prova a partire facendo girare la palla ma è lento e prevedibile. Non esiste un piano B anche perché Ibrahimovic è isolato e facilmente intercettatile. La linea difensiva spezzina è stretta e alta. I nostri sono spesso in fuorigioco. La determinazione fa una grande differenza. Per lo Spezia sembrava la partita della vita, i nostri l’hanno presa sottogamba. I numeri tanto erano tutti a nostro favore: 9 vittorie e un pareggio fuori casa per il Milan contro la seconda peggior squadra nelle partita casalinghe.
Pioli ha avuto una settimana per prepararla. Inoltre ha rimesso in campo i rientranti Bennacer, Kjaer e Calhanoglu. Due su tre, fuori forma e in cerca di minuti, sono stati una zavorra. Bennacer non è mai riuscito a imbastire un’azione, Calhanoglu è sempre stato limitato. Questo anche perché intorno c’era il deserto. Ibra sempre anticipato o in fuorigioco, Saelamaekers volenteroso ma impreciso mentre a Leao è mancata anche la voglia.
Due colpi di testa fuori misura in 90 minuti per i nostri mentre gli Aquilotti hanno segnato due gol: il primo su bella azione in ripartenza con i loro a correre a tutta e i nostri a rilento e il secondo su punizione e tiro da fuori di Bastoni non coperto causa colpevole ritardo di Meité. A questo si sono aggiunti paratona di Gigio su Saponara dopo una decina di minuti e incrocio dei pali nel finale letteralmente spaccato da Acampora. Per noi zero tiri nello specchio, non ammissibile.
Questa sera non si è trattata di una serata storta, come quella con il Verona ad esempio quando il pareggio è andato stretto per miracoli e sfortuna. La partita di questa sera è stata il risultato di una preparazione del match sbagliata, ritmi imbarazzanti e anche una mentalità strana, quasi intimorita.
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