Una partita che sarebbe dovuta somigliare a una passeggiata è diventata una battaglia. Le cause? L’incapacità del Milan nel vincere la partita e quella di Bergonzi di tenerla in mano. Il Milan parte bene ma non concretizza. Sarà perché si cercano soluzioni poco efficaci o forse perché c’è un certo Nocerino in una zona nevralgica del campo, ovvero dietro le punte se non a scambiarsi il posto di prima punta con Balotelli! Non è ancora chiara l’esclusione di Flamini che non che neppure in panchina. Il Milan prende il classico gol di testa, in fondo il Siena ama questa soluzione e i difensori sono schierati a presepe (ovvero fermi) sul cross di Rosina (che è libero di pensare a lungo prima di metterla in mezzo). Ci si mette la sfortuna ma anche la pochezza viene a galla. Nocerino e Ambrosini dovrebbero essere esentati dal toccar palla in fase di costruzione ma anche Montolivo è sottotono. In avanti fuori Pazzini e El Shaarawy, i due attaccanti più prolifici, le speranze sono riposte su Robinho, Balotelli e Niang. Quest’ultimo in campo non si intende con i compagni a conferma che la cura Allegri, che lo aveva lasciato fuori perché “doveva crescere” è stata deleteria. Balotelli predica nel deserto così come Robinho. Allegri nella ripresa inserisce le due punte escluse e Costant a centrocampo al posto di Abate affaticato, invece che Mexes come avrebbe voluto inizialmente. Balotelli si procura un rigore generoso, molto meno evidente di quello del primo tempo a favore del Siena non concesso. Lo trasforma e suona la carica. Poco dopo Mexes segna il gol del vantaggio e della qualifica ai preliminari di Champions.
Ora aspettiamo novità. Berlusconi, con il solito tempismo, ha dichiarato prima del match che Allegri era già della Roma. La squadra si dichiara con il tecnico anche se manca di carattere in campo nella sera dove era necessario dare tutto. Mancano le idee e le scelte del toscano sono spesso discutibili. A me continua a piacere Donadoni sia perché è una gran persona che per i trascorsi in rossonero ma anche, e soprattutto, per come giocano le sue squadre.