Sassuolo – Milan: nel dubbio, dagli altri campi, facciamo il solito schifo

Mio figlio, sette anni, mi ha chiesto come mai non giocassero El Shaarawy e Balotelli quando ha sentito la formazione. Pochi minuti dopo mia moglie lo ha ripreso quando le ha spiegato le “peculiarità” del nostro allenatore sentite da papà. Devo smettere di dire parolacce. Il Milan questa sera doveva fare solamente una cosa: vincere […]

Mio figlio, sette anni, mi ha chiesto come mai non giocassero El Shaarawy e Balotelli quando ha sentito la formazione. Pochi minuti dopo mia moglie lo ha ripreso quando le ha spiegato le “peculiarità” del nostro allenatore sentite da papà. Devo smettere di dire parolacce.

Il Milan questa sera doveva fare solamente una cosa: vincere con una goleada, sia per rispetto verso i tifosi che per “non si sa mai”. Un pareggio di Parma e Torino, seppur improbabili, ci avrebbero qualificato a patto di una vittoria con almeno tre gol di scarto. Il Parma ha vinto chiudendo il discorso ma, nel dubbio, il Milan aveva fallito ancora una volta l’obiettivo. Il Parma ha vinto entrambi gli scontri diretti con noi, quindi merita più di noi l’Europa. Inoltre il vero match point era stato fallito domenica scorso a Bergamo.

Il Sassuolo ha segnato un gol e ha rischiato di farne almeno altri tre, quindi il miglioramento rispetto all’andata, quando la sconfitta per 4 a 2 costò la panchina ad Allegri, non mi pare ci sia stato. Valeri, che ha espulso tre giocatori in una partita tranquilla e si è inventato un rigore, dovrebbe saltare due turni e con lui i due collaboratori. Comunque al Milan manca il gioco, la formazione non è mai la migliore tra gli uomini a disposizione e non si valorizzano i giocatori. Abate, terzino della nazionale, è stato ignorato; El Shaarawy da quando è tornato a disposizione è sempre entrato a partita in corso, Pazzini e Balotelli hanno giocato insieme solo sprazzi di partita… mi fermo qui.

Spero che l’addio di Tassotti, che lascia il Milan dopo oltre 30 anni, non sia il preludio alla conferma di Seedorf. L’olandese ha sbagliato tutto: i rapporti con lo spogliatoio, quelli con la stampa e con la società.

Dai presidente, non ti diremo che hai sbagliato ma liberaci da questo peso. Donadoni o Montella vanno bene, Inzaghi tecnicamente forse non è ancora pronto però certamente dal punto di vista caratteriale è meglio di Seedorf. E poi, già che ci siamo, tratteniamo anche il Tasso, la storia non si abbandona né si dimentica.

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