Sampdoria- Milan: 1-0 Giogio, Gattuso e Orsato affondano i rossoneri

Sampdoria e Genoa sono le due squadre dal miglior rendimento casalingo in serie A. Che la trasferta di Marassi sarebbe stata complicata era noto, metterla in discesa per i blucerchiati dopo 30 secondi un delitto. Il killer? Gigio Donnarumma, reo di un passaggio a Defrel. Sicuramente il gol ha falsato i piani di Gattuso che […]

Sampdoria e Genoa sono le due squadre dal miglior rendimento casalingo in serie A. Che la trasferta di Marassi sarebbe stata complicata era noto, metterla in discesa per i blucerchiati dopo 30 secondi un delitto. Il killer? Gigio Donnarumma, reo di un passaggio a Defrel.

Sicuramente il gol ha falsato i piani di Gattuso che ieri aveva raccontato come il Milan non sia una squadra con il pressing alto nel DNA.

E sapete perché non è nel DNA? Semplice, perché non ci si allena a pressare insieme e con una logica. Guardiamo dall’altra parte. Quando Musacchio serve Romagnoli a inizio ripresa, salgono in due doriani a pressare. Lo fanno in modo da costringere Romagnoli ad andare verso sinistra servendo l’unico libero, Calabria a quel punto in difficoltà. Il pressing del Milan viene fatto in modo disordinato e se la squadra avversaria, come fa la Samp, gira la palla a un solo tocco non la si prende mai.

La partita aveva un’importanza vitale dopo la sconfitta nel derby. Il Milan ha provato a riportarla sui binari giusti mettendoci però più il cuore che il resto. Gli episodi non hanno premiato le poche occasioni create e il problema è proprio questo. No, non la sfortuna ma le poche occasioni. Tre tiri nel primo tempo e due nel secondo. Troppo poco per poter pensare di far male alla Samp. Certo, i blucerchiati non hanno fatto molto di più ma tanto è bastato per portare a casa i tre punti.

Meritati? Chi vince ha ragione ma nulla ha girato nel verso giusto.

Gattuso probabilmente ha fatto degli errori. Il primo il giorno prima della partita quando ha parlato del suo futuro. Poi nella formazione. Si è affidato ai suoi fedelissimi con molti che, per l’ennesima volta, hanno deluso. Suso è entrato poco nel gioco e non ha mai messo delle palle per Piatek. Rodriguez è un menomato e Gattuso gli preferisce Calabria nella ripresa, che non giocando mai a sinistra, ha dei limiti. Inoltre non ha inserito Paquetà, se non nel finale. Manca il gioco e chi entra non si inserisce in un meccanismo rodato ma prova a dare un apporto individuale. Nella disperazione abbiamo anche visto due punte, che peraltro sono arrivati entrambi davanti al portiere. Gattuso dovrebbe osare e crearsi delle alternative per poter fare variazioni in corsa. Inoltre deve crescere nella lettura della partita. In compenso si sarebbe potuto ottenere il pareggio.

L’arbitro Orsato poi ci ha messo molto del suo, ma non è la prima volta. Milan e Inter hanno sempre problemi con lui, non è un caso. In una partita giocata a grande ritmo ma sempre nei limiti della correttezza. Gli episodi sono molteplici, anche se in confronto al rigore non concesso su Piatek nel finale sono risibili. Ammonito Suso perché scivolato. Ammonito Castillejo perché ha fatto il segno del Var. Non dato fallo su Suso al limite, né di Linetty che recupera palla fallosamente spingendo Bakayoko e su Castillejo nel finale di primo tempo. Poi non parliamo dei rigori chiesti. Braccio “nei pressi” del corpo su dribbling di Bakayoko. Rigore netto! Ma anche Andersen che intercetta Calhanoglu, non un fallo clamoroso ma la palla certamente non la prende, nel primo tempo. Si potrebbe anche discutere del gol annullato a Bakayoko, non per l’intervento ma per la spiegazione che dà Orsato: “il portiere non può essere toccato nella propria area”. Non è così. Poi il fallo su Piatek, rivisto anche al Var e non concesso.

Le due sconfitte consecutive non precludono la corsa verso la Champions ma complicano le cose. Gattuso ha detto che avrebbe firmato per essere in corsa a questo punto della stagione, visto che a pari giornate lo scorso anno ne eravamo già usciti. Il merito del quarto posto attuale però è legato ai continui inciampi delle altre squadre visto che abbiamo esattamente gli stessi punti dello scorso anno. Ora non ci saranno più pause e già mercoledì si giocherà con l’Udinese a San Siro. Poi Torino con la Juve e Lazio. Tre partite dall’importanza vitale.