Rio Ave – Milan 10-11: ora servono rinforzi

Una partita risultata più complicata di quanto pronosticato quella in Portogallo. Non sarebbero dovute succedere due cose: andare ai supplementari perdendo preziose energie e uscire dall’Europa vanificando la scorsa stagione e gettando al vento 15 milioni di euro. Quando sei orfano di Ibrahimovic e Rebic senza aver pensato per tempo a una prima punta alternativa, […]

Una partita risultata più complicata di quanto pronosticato quella in Portogallo. Non sarebbero dovute succedere due cose: andare ai supplementari perdendo preziose energie e uscire dall’Europa vanificando la scorsa stagione e gettando al vento 15 milioni di euro.

Quando sei orfano di Ibrahimovic e Rebic senza aver pensato per tempo a una prima punta alternativa, avevo scritto Llorente, la situazione non è rosea. Inoltre i due giocatori che dovrebbero dare la scossa, Calhanoglu e Castillejo sono in serata no. Pioli mette in campo Daniel Maldini nel ruolo di prima punta, una posizione non sua. Il Milan è impreciso, impacciato, lento. I portoghesi sono timidi ma con il passare dei minuti prendono coraggio. Il primo tempo è incolore. Due conclusioni da lontano e nessuna emozione.

La ripresa, con l’ingresso di Diaz al posto di Castillejo, fa cambiare ritmo alla squadra. Da calcio d’angolo arriva il vantaggio di Saelamaekers con tiro da fuori. Il Milan pare in controllo. Una gamba e una schiena tolgono a Calhanoglu la gioia del gol. Ma il turco è tutto qui. Appare stanco, non quello che ci sono abituato a vedere negli ultimi mesi.

Alla prima azione e primo tiro, belli peraltro, il Rio Ave pareggia. Segna Grraldes, il migliore dei portoghesi. Speriamo che ora da via Rossi non vogliano comprare anche lui! Mancano 20 alla fine è il Milan sparisce. I portoghesi fanno la partita, senza essere pericolosi, ma non prendiamo più la palla. A un minuti dalla fine un rimpallo potrebbe costarci la qualificazione mentre nel recupero un fallo di mano in area non viene visto. In Europa League non c’è il Var e così il mancato rigore risulta parecchio caro prolungando la serata di un’altra ora.

Si va ai supplementari e dopo 20 secondi da un rimpallo su Kessie la palla arriva a Dala che davanti a Donnarumma porta in vantaggio il Rio. Pioli manda in campo anche Colombo che affianca in attacco Leao, sempre a corrente alternata. Il biondo di colore dovrebbe pensare meno all’estetica e più alla concretezza. Personalmente dopo una stagione sono già stufo di doverlo sopportare con questa indolenza. A volte sembra quasi fare apposta a sbagliare. Ad inizio del secondo tempo supplementare non punta l’uomo ma va sul fondo senza neppure prendere il corner e poi fa passare una palla filtrante al limite dell’area. Un mistero. Il Milan prova a ricordare di essere una squadra giocando come avrebbe dovuto all’inizio. Il Rio Ave oramai è in fiducia e il tempo è poco. Arrivano tre occasioni da gol che, più che l’amaro in bocca, fanno venire rabbia. Il lancio della disperazione viene deviato di testa da Colombo, cosa che dovrebbe far capire a Pioli l’errore della formazione iniziale, viene toccato nettamente di mano in area da Borevković. Rigore e pareggio sul fischio finale. Giocare con la giusta determinazione per 10 minuti sono stati sufficienti per creare occasioni e segnare un gol, seppur su rigore. La giovane età unità all’assenza di Ibra e, perché no, Romagnoli si fanno sentire anche in questo. La lotteria dei rigori è crudele. Dopo 14 reti consecutive Colombo viene sopraffatto dall’emozione e tira alto, in compenso quello seguente, decisivo, colpisce ben due pali uscendo. Leao segna, Donnarumma para ma la palla gli passa sotto ed entra. Poi va a calciare non prendendo la porta, così come il suo collega. Bennacer tira nuovamente, Kiesek para. Loro prendono il palo. Kjaer segna e Gigio para il primo rigore della serata, il tredicesimo della serie. Così è arrivata la qualificazione. L’Inter ci farebbe un DVD, io non vedo l’ora di dimenticare questa partita.

La Rosa non è strutturata per competere su tre fronti ed ora che è arrivata la qualificazione la società ha il dovere di ricorrere al mercato. Si gioca il giovedì e serve una panchina più lunga. Il rischio è perdere punti preziosi in campionato dove il quarto posto è fondamentale.