Allegri ha ancora mischiato le carte, o meglio ha creato ulteriore confusione nelle menti, già confuse, dei rossoneri. 3-5-2 che si è trasformato prima in un 5-3-2 e poi in un 5-3-2-1. Di fatto il centrocampo, che da folto è divenuto scarno, è stato spesso saltato dai lanci dei difensori. Il primo dubbio, con El Shaarawy largo a sinistra, Pato isolato in avanti e Nocerino a fare trequartista, è stato come si sarebbe potuto segnare. Montolivo si è messo a fare il registra partendo dalla propria trequarti, di fatto poco efficace. Costant, che era partito bene con svariate discese, si è spento molto presto. L’arbitro Rizzoli, premiato per il regalo alla Juve con il Catania, è stato mandato nuovamente in Sicilia, magari per far pace con gli isolani. Ha ammonito Bonera dopo un minuto e poi, dopo numerosi decisioni discutibili, ha assegnato un rigore al Palermo per fallo di mano di Abate. La palla va sul braccio colpevolmente largo ma sulla volontarietà non scherziamo. Ma dico. Si può fare una regola che dice che il fallo di mano per braccio largo non viene dato se la distanza è minima. Possibile che non ci sia una sola regola chiara? Bruschi sveglia! Basta dire da meno di un metro e mezzo! Così il calcio è sempre più un’opinione… Nel dubbio, a inizio ripresa, Brienza raddoppia. Se il signor Mexes guardasse i filmati di tale Franco Baresi o parlasse con Gattuso, scoprirebbe che il difensore non si gira mettendo il piedino quando un avversario tira ma morde il pallone! E pensare che il capitano guadagnava meno del francese (che è uno dei più pagati della serie A). Allegri sul doppio svantaggi rimescola tutto e, dopo aver inserito il pupillo Emanuelson, mette Bojan e Pazzini per Pato e Yepes. I cambi, ma soprattutto la determinazione, fanno finalmente vedere un Milan discreto. Non ci sarebbe bisogno dell’eccellenza per battere questo Palermo. I gol di Montolivo e El Shaarawy fissano il punteggio sul pari. Nel finale Rizzoli ritorna sul trono. Dopo non aver dato il secondo giallo a Garcia nella prima parte della ripresa, fa perdere un minuto per richiamare Mexes, non fischia un fallo al limite sul faraone, fischia un fallo inesistente a Mexes (che viene ammonito per la reazione) e fischia un fallo inesistente a Montolivo nel finale. Vediamo che premio avrà per questo altro bel capolavoro. Sacchi diceva che la formazione e l’atteggiamento condizionano l’avversario. Direi che questa serata lo ha confermato. Mediti Allegri