Milan – Udinese 1-1: tre partite e ciao Champions

Un punto in tre partite nel momento clou della corsa verso il proprio obiettivo sarebbero da esonero. Il problema peraltro è che, viste i prossimi impegni, con Juventus e spazio, c’è il serio pericolo che rimanga l’unico punto in cinque partite. Gattuso inserisce le due punte, a sensazione più per richieste esterne che proprie convinzioni. […]

Un punto in tre partite nel momento clou della corsa verso il proprio obiettivo sarebbero da esonero. Il problema peraltro è che, viste i prossimi impegni, con Juventus e spazio, c’è il serio pericolo che rimanga l’unico punto in cinque partite. Gattuso inserisce le due punte, a sensazione più per richieste esterne che proprie convinzioni.

Quello che invece non cambia è l’approccio alla partita. È vero che i rossoneri non prendono gol in apertura, in compenso l’atteggiamento da coltello tra i denti non si vede. 90 minuti di gioco sterile e un ritmo imbarazzante contro peraltro una squadra mediocre. La partita era da vincere, i tre punti obbligatori ma pare che il concetto non fosse chiaro a nessuno.

Il Milan si rende pericoloso con un tiro di Paquetà poi Reina prende il posto di Gigio mostrando come il portiere possa fare la differenza. Al minuto 24 abbranca in presa una palla innocua e la cede immediatamente a Paquetà. Con tre passaggi Cutrone viene messo in condizione di tirare in porta con l’Udinese non ancora completamente nella propria metà campo. Gigio prenda nota.

L’infortunio di Donnarumma è la prima regola della serata. Una decina di minuti più tardi infatti si infortuna anche Paquetà. Il brasiliano, a furor di popolo trequartista dietro le due punte Cutrone e Piatek, ha avuto alcuni spunti interessanti. Un tiro potente e fuori di poco ma diverse superiorità create grazie all’uomo che riesce a saltare sistematicamente. Non lo abbiamo potuto apprezzare come suggeritore e, visti i prossimi impegni e l’uscita anticipata, difficilmente riusciremo a testarlo a breve. Al suo posto Gattuso ha inserito Castillejo, in un ruolo nel quale non lo avevamo mai visto. Lo spagnolo ci ha messo da subito grande foga, quello che serve al Milan. Nella confusione generale, con i rossoneri intenti a capire come disporsi, è arrivato il gol di Piatek imbeccato in area da Cutrone. Questa la risposta a quanti diffidano sulla compatibilità. Certo, un giocatore fisico e uno veloce e dai piedi buoni si farebbero preferire, ma contro questa Udinese è più che sufficiente. Il Pistolero è così tornato al gol che mancava da tre partite.

Il Milan conferma la pochezza del periodo attuale anche nella ripresa.Tanti i fondamentali sbagliati, poche le idee e un ritmo da partitella estiva. Anche questa Udinese riesce a segnare. Lo fa su ripartenza, proprio così. Contropiede veloce fatto di tre passaggi con Abate e Biglia ultimi uomini. L’argentino ha altre doti rispetto alla velocità e la cosa era nota a Fofana e compagni. Subito il gol Gattuso usa l’ultimo cambio per inserire Calabria al posto di Abate. Ora, o il 20 era infortunato o Gattuso ha perso lucidità. Il gol subito si da sentire, il Milan continua a non riuscire a costruire azioni pericolose nonostante l’Udinese attenda nella propria metà campo.

In fondo Piatek e Cutrone avranno dettato l’imbucata almeno 20 volte senza essere mai serviti. Biglia non ha mai passato la palla in avanti. La squadra non gioca insieme. Sovrapposizioni non premiate, nessun giocatore che si proponga tra le linee e, senza Paquetà, nessun dai e vai. Se il Milan è questo la Champions non può essere un obiettivo, altro che il nostro scudetto.

Io sostengo che serva pazienza con Gattuso e che debba poter crescere. Però l’intestardirsi e cambiare solo “a furor di popolo” denotano carenze non solo tecniche. I forcing negli ultimi minuti denotano mancanza di maturità e il pesce, puzza sempre dalla testa.