Milan – Spal 2-1: non sempre si può perdere (un’occasione)

Statisticamente prima o poi la vittoria doveva arrivare. Il risultato però è l’unica nota positiva della serata di San Siro. A volte i risultati aiutano e vista l’esultanza al triplice fischio, potrebbe essere così. Si era invocata una squadra con la bava alla bocca. Beh, questa è durata sino al gol del pareggio di Castillejo […]

Statisticamente prima o poi la vittoria doveva arrivare. Il risultato però è l’unica nota positiva della serata di San Siro. A volte i risultati aiutano e vista l’esultanza al triplice fischio, potrebbe essere così.

Si era invocata una squadra con la bava alla bocca. Beh, questa è durata sino al gol del pareggio di Castillejo al 16mo minuto. Pareggio perché effettivamente la sfiga ci vede benissimo e la Spal, al primo tiro in porta deviato peraltro da Romagnoli, era passata in vantaggio. Fortunatamente, prima che gli incubi potessero avere il sopravvento, è arrivato il pareggio dello spagnolo, che ha dato tutto sino a quando ne ha avuto (45 minuti).

Chi invece ha continuato a pascolare per il campo è stato Higuain. Tutti ora parlano di giocatore ritrovato, decisivo, che si è sbloccato grazie al gol nella ripresa. Io ho continuato a vedere un giocatore triste, svogliato, stanco e che ha lasciato la squadra in 10 uomini. Ha segnato il gol che ha determinato la vittoria grazie a uno splendido cross di Calabria, subentrato ad Abate, appoggiatogli sui piedi da Calhanoglu. Dopo il gol un paio di scatti e palle giocate di prima, tutta qui la partita del Pipita, a mio avviso comunque insufficiente.

Non meglio Suso, troppo scontato nei movimenti e quindi prevedibile. Non ha mai saltato l’uomo. Ma nessuno in avanti ha entusiasmato. I problemi sono tutt’altro che risolti e la vittoria non deve ingannare.

Il tiro di Petagna terminato a lato di una spanna e la grande parata di Donnarumma nel recupero, hanno restituito ai rossoneri quanto la sfortuna aveva tolto.

Il Milan ha terminato ancora in 10 uomini. Suso espulso per doppio giallo, il primo per proteste e il secondo per fallo. L’arbitro Abisso non mi è piaciuto. Difforme nelle decisioni e con alcuni svarioni, come il fallo netto subito da Zapata e non rilevato seguito da quello fischiato proprio al Colombiano nel recupero palla (pure ammonito) al minuto 73, che fanno venire il dubbio Abisso stesse arbitrando un’altra partita.

Ora fortunatamente arriva la pausa. Tempo per riordinare le idee, recuperare la condizione di alcuni giocatori e, eventualmente, intervenire sul mercato. Paquetà intanto sarà un’alternativa per il centrocampo. Nel taccuino di Leonardo e Maldini alcune possibili partenze che alleggeriranno il monte ingaggi