Supermario ha segnato una doppietta e la domanda che ridonda è: “Chissà come sarebbe finita a Barcellona con lui in campo…”. La gara con il Palermo presentava una sola difficoltà, l’azzeramento delle tossine residue della sconfitta di Barcellona. L’avvio è stato incoraggiante visto che dopo 5 minuti Balotelli si procurava un rigore che poi provvedeva a realizzare. Da quel momento i rossoneri rallentavano senza cercare il raddoppio lasciando in gara i rosanero. Bonera centrale gioca una partita accorta così come i suoi compagni di reparto Zapata, Abate e De Sciglio. Un tempo, quando la linea difensiva era formata da Maldini, Baresi, Costacurta e Tassotti i battiti cardiaci dei tifosi avrebbero avuto una frequenza molto più bassa rispetto a oggi. Difficilmente si prendeva gol e alcune recenti partite, derby su tutte, dovrebbero aver impresso bene nella mente l’importanza di chiudere le partite. Nella ripresa il Milan diventa molle e inconcludente, anche se l’impressione è che basterebbero 2 minuti di determinazione per chiuderla. El Shaarawy lascia il posto mal volentieri a Niang, ma il baby francese fa la differenza accelerando sulla sinistra ripetutamente. Su una di queste incursioni Supermario raccoglie la corta respinta del portiere e raddoppia. Settimo gol in sei partite, non male… Allegri a quel punto dà spazio a Traoré, mentre Bojan e Robinho restano spettatori in panchina. Che peccato che l’ex Barca e Roma non piaccia ad Allegri. Muntari, Flamini e Montolivo sono un buon compromesso tra interdizione e proposizione e il reparto si comporta bene. Il Napoli strappa la vittoria sull’Atalanta a pochi minuti dal termine e resta secondo solitario, però divranno venire a Milano. La Juve invece non perde un colpo… almeno per ora.