La premessa è d’obbligo: non si può fare disputare una partita a questi orari in questa stagione. La partita con il Novara presentava qualche curiosità. Una era il ritorno di Merkel arrivato per puntellare un centrocampo in grande difficoltà causa l’assenza di numerosi giocatori. Poi l’inedito attacco formato dal più giovane e il più vecchio: El Shaarawy e Inzaghi. I due si sono mossi bene. Il primo si è andato a conquistare anche numerosi palloni, ha pressato a centrocampo e dato profondità. Il secondo si è mosso, sino a quando il fisico lo ha permesso, ma è stato poco servito. In fondo il registra lo ha fatto Ambrosini che non ha certo i piedi di Seedorf o Aquilani. Il gol è opera al 100% del piccolo faraone che ha lasciato partire un preciso destro dal limite. Il secondo tempo è stato poco più di un allenamento con ritmi bassi e nessuna situazione pericolosa. Così, a due minuti dal termine, la punizione di Radovanovic riportava la situazione in parità per il malcontento dei 2000 spettatori costretti a 30 minuti extra di freddo. Dopo il gol il Milan ha iniziato a giocare perché passi giocare i supplementari ma rischiare di venire eliminati dopo aver dichiarato di voler arrivare in finale proprio non ci sta. Abate e Robinho fanno la differenza. Il biondo esterno inizia a spingere e creare spazi mentre il brasiliano ispira Pato e El Shaarawy.  Pato riporta in vantaggio il Milan e poi palo di Binho e altra occasione per Pato su imbeccata del faraone. Poi il freddo ha avuto il sopravvento andando a pungere i muscoli dei giocatori. Merkel, El Shaarawy e Pato, costretto addirittura a lasciare il campo. Alle 23:35, quando la nebbia cominciava a far somigliare San Siro al campo dei Ranger, Giannocchero fischiava la fine. Domenica il campionato con la trasferta proprio a Novara.