Questa sconfitta nasce nel luglio scorso quando il nostro proprietario e la sua dirigenza illuminata propese per il risparmio da un allenatore mediocre piuttosto che l’investimento per un vincente.

Meritiamo di uscire subito dalla Champipns e non qualificarci per la prossima. Niente stadio e così, a suon di mancati guadagni, ci toglieremo dalle scatole Cardinale e compagnia perdente.

Fonseca ha la scusante delle assenze ma la colpa di lasciare fuori l’unico in grado di creare pericoli. Mentre il Napoli ha comprato Buongiorno noi abbiamo tenuto Tomori e preso Pavlovic, un giocatore dal grande fisico e piccolo cervello. Guardate l’azione del vantaggio del Napoli: il serbo invece che fare un passo avanti mettendo in fuorigioco Lukaku lo accompagna, frana nello scontro fisico. Thiaw sta pensando ad altro, quindi niente diagonale, e al quinto la partita è finita. Il Napoli non incanta, non c’è bisogno. Lascia giocare il Milan che però non ha possibilità di segnare. Okafor è annientato, Chukwueze punta, salta l’uomo senza trovare nessuno che finalizzi. Certo perché Morata, il colpo dell’estate, non è un finalizzatore. Mai fatto 20 gol in una stagione e così mentre il Napoli ha comprato Lukaku, noi abbiamo scambiato Saelemaekers per Abraham, infortunato. Camarda entra a cinque dalla fine: mistero.

Vogliamo parlare di Terracciano e Royal? O Loftus e Fofana? Il raddoppio di Kvaraskheila fa capire la preparazione della partita, la cattiveria agonistica e l’intelligenza dei nostri. Il georgiano fa sempre quello: si accentra e tira. Royal non ci prova neanche a seguirlo, Fofana è lontano nel raddoppio e Kvara ha tempo per prendere la mira e segnare.

Siamo a inizio novembre e, in caso di vittoria nel recupero a Bologna, non scontato e lontano (a febbraio) la nostra stagione è finita. È vero che quella nullità del nostro presidente ha detto che l’obiettivo è essere nelle prime quattro, ma allora preferisco vedere l’Atalanta che ha lo stesso obiettivo ma gioca meglio.

Ho perso ogni entusiasmo. Ha detto bene il mio collega: esultare per un gol annullato al 90º all’Udinese è una cosa da mediocri. Quello che ci hanno fatto diventare questi americani infami.