Ho seguito, con discreto distacco, la stagione del mercato che anima, con il 98% di fesserie, estate di tifosi e colleghi.
In passato mi sono entusiasmato per colpi eclatanti risultati poi fiaschi. Seguendo il mood del luglio rossonero, sarei dovuto essere depresso. Giocatori dell’Empoli per rafforzare la rosa, nessun grande colpo e il mio giocatore preferito, Sensi, andato misteriosamente all’Inter in prestito piuttosto che al Milan.
Preferisco il calcio giocato, seppur d’inizio agosto, quindi da prendere con le molle.
Il Milan intravvisto nei precedenti appuntamenti, e stasera a Cardiff con il Manchester, è una squadra che inizia a far intravvedere il gioco di Giampaolo.
Esaltare Suso o Borini per la partita con i Reds non mi interessa. Continuo a sostenere peraltro, che lo spagnolo potrebbe essere frutto di una bella plusvalenza e lo cederei.
Quello che però è parso chiaro stasera è come, gli stessi interpreti dello scorso anno, possano giocare a calcio. Questo è sinonimo di bocciatura tecnica per Gattuso. Attenzione, resta inalterata la stima per l’uomo Gattuso. Uno schietto, onesto e, come detto in passato, uomo al quale affiderei l’educazione di mio figlio.
Siamo arrivati quinti a un punto dalla Champions e, seppure il calcio non è una scienza esatta, probabilmente con Giampaolo in panchina l’epilogo sarebbe stato differente.
Quello che ora resta di capire è come si procederà con le cessioni. Sono ancora incredulo per la scelta di Boban, ragazzo molto intelligente e competente che ha rinunciato a un ruolo top nel management del football mondiale, per seguire il progetto Milan (più chiaro a lui che a noi tifosi!).
Staremo a vedere, in silenzio, in attesa si torni in campo.