Raiola prima della partita ha detto che Balotelli al Chelsea non sarebbe un’idea impossibile. Conosciamo il numero uno dei procuratori e sappiamo che la sua era una provocazione gettata per muovere acque tranquille. Detto questo se non la si smetterà di avere questo atteggiamento verso il centroavanti della nazionale gli auguro di andare all’estero. Balo subisce un fallo da rigore, senza dire una parola, poi una gomitata, e niente e non appena dice qualcosa per una spintarella, più che dubbia, nel secondo tempo viene ammonito. Che Damato non fosse un grande arbitro il Milan lo sapeva sin dai tempi dell’ultimo scontro arbitrato contro i biancocelesti. Detto questo non ci sono attenuanti per l’ennesima bruttura rossonera.
Il gioco del Milan è sterile e la sistemazione in campo migliorabile. Allegri si ostina a giocare con il centrocampo a tre a lui tanto caro ma forse sarebbe ora di cambiare. Sotto una pioggia incessante le due squadre nel primo tempo si sono difese con ordine chiudendo gli spazi e rimanendo corte. Il Milan ha giocato a un buon ritmo per il primo quarto d’ora, poi è tornato la squadra avulsa di sempre. Kakà ha accelerato in un paio di occasioni, Balotelli e Montolivo tirato da fuori un paio di volte. SuperMario è sempre stato servito in malo modo. Spalle alla porta e i due coriacei e rudi centrali biancazzurri pronti a giocare d’anticipo. Questo è tutto per il primo tempo. De Jong e Zaccardo, schierato al centro della difesa con Zapata, sono stati tra i migliori. Abate non ha messo in mezzo una sola palla interessante e Birsa non è riuscito a battere neppure i calci da fermo.
Nel secondo tempo il risultato è stato sbloccato da un gran tiro di Kakà ma poi la Lazio è cresciuta e il Milan si è sgonfiato come una pietanza tolta prima dal forno. Il pareggio è arrivato su colpo di testa con i rossoneri lenti ad uscire dalla propria area e Montolivo che ha smesso di seguire il proprio uomo che si inseriva. Il capitano, e lo scrivo con la c minuscola, è lento e non fa mai la differenza né dal punto di vista del gioco che caratteriale.
Allegri ha fatto i cambi a 15 dal termine con il risultato tornato pari. Il tecnico toscano ha inserito Poli, che non si capisce come mai non gioca con costanza, Robinho e Matri al posto di Muntari, partita incolore, Kakà, stanco e Birsa, avulso.
Se cambiano gli interpreti ma mancano le idee il risultato non cambia e così è arrivato un pareggio, inutile e deludente, proprio come questo Milan.