Allegri aveva detto ai giornalisti che sarebbero andati bene due risultati su tre. Fortunatamente il mister deve aver trasmesso ai ragazzi che l’unica opzione ammessa era la vittoria. Troppo importante ottenere i tre punti del sorpasso, terzo posto solitario a soli 5 punti dal Napoli con i partenopei che dovranno venire a Milano. Nei primi 15 minuti, a parte un’occasione per la Lazio, è il Milan a farsi pericoloso. Sulla sinistra De Sciglio è splendido e trova sempre l’intesa con El Shaarawy. La Lazio resta in 10 per espulsione di Candreva autore di un fallo su chiara occasione da rete. Il Milan sembra rallentare. Crea meno rispetto all’avvio e la sensazione è che un po’ di fantasia, leggi Robinho o Bojan, rispetto alla razionalità e muscolarità di Flamini o Ambrosini potrebbero far bene. Poi negli ultimi 15 minuti del primo tempo il Milan accelera e arrivano i gol di Pazzini, grazie alla pressione alta di Abate e assist in scivolata (regolare) del Faraone, e raddoppio di Boateng dopo una respinta miracolosa di Marchetti su incornata di Pazzini. Nel secondo tempo Allegri si fa sentire. Non vuole cali di concentrazione. Pazzini segna la sua doppietta con tiro dalla distanza prima di lasciare il campo per Niang che mette in mostra molta voglia e ottimi piedi. La ciliegina sulla torta sarebbe stato il golf di El Shaarawy, ma va più che bene così. Se si ripensa alla situazione dopo la gara d’andata, terzultimi in classifica, non sembra vero che si parli della stessa squadra e della stessa stagione. Ora la qualifica in Champions dipende solo da noi e il resto chissà…
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