La formazione del Milan e lo schieramento della Lazio avevano fatto intendere che, sì, la Coppa Italia è importante più per gli esperimenti e il montaggio di quanti giocano meno rispetto al peso specifico del trofeo. Reja ha schierato una difesa a tre, lenta e fisica, contro l’attacco piccolo e veloce del Milan. Dal lato rossonero curiosità per le prove di El Sharaawy, Merkel e del nuovo arrivato Mesbah. Sulle rispettive panchine Ibrahimovic e Klose pronti a subentrare per dare una mano. La difesa dei rossoneri è parsa lenta e con le idee confuse, senza un leader. Mexes, Bonera e Abate sbagliano completamente al sesto e Cisse ritorna al gol, proprio nella porta e contro la squadra contro la quale aveva segnato il suo ultimo gol una ventina di partite fa. Dopo una sbandata il Milan ha preso le misure e in due minuti, contro una difesa imbarazzante, piazzava un uno due con Robinho e Seedorf. La partita è continuata su buoni ritmi, ma non forsennati, con qualche occasione per entrambe le squadre. Più vicino a un allenamento che a una sfida da dentro o fuori, ma meglio così. Nel secondo tempo il Milan non ha accelerato lasciando alla Lazio il compito di correre per prendere la palla. Virtualmente la partita sarebbe finita intorno al 20mo se Gervasoni, o il suo assistente, avesse visto un pugno di Diaz au danni di Van Bommel. L’infortunio di Merkel apre le porte all’ingresso di Ibra con Seedorf dapprima spostato a centrocampo e poi sostituito da Emanuelson. Bene finalmente l’olandese autore del lancio a Ibra per il 3 a 1 (forse un fuorigioco). Urby ha giocato bene in fascia come terzino e questa sera in mezzo al campo. Spero siano finiti gli esperimenti come trequartista. Meglio il secondo tempo di Mesbah che ha messo qualche cross interessante e buona la prestazione del piccolo faraone, diverse volte vicino al gol e autore di buoni spunti con tanto movimento. A bordo campo c’era Maxi Lopex ma spero che il suo arrivo o quello di Tevez non tolgano troppi spazi a questo giovane. Nota positiva anche per Amelia. Ora ci attende la Juve in semifinale, 180 minuti che suonano da finale anticipata.