Onestamente, dato il periodo con il numero degli impegni e la situazione infortunati, ma anche il prestigio di questo trofeo, avrei preferito che la squadra questa seta facesse altro. Giocare con la Juve è sempre uno stimolo ma la stanchezza, il freddo e il pericolo d’infortuni non sono certo invoglianti. Se a questi aggiungiamo una partita di ritorno (non ho capito perché l’andata a Milano) a Torino tra più di un mese quando le condizioni meteo e motivazionali saranno ben diverse ecco spiegata la passione verso questo match. La Juve è riuscita a fare un ampio turnover mentre le scelte di Allegri sono state obbligate. Il primo pensiero era quello di non prendere gol. Un pareggio o una vittoria determinata da un episodio erano preventivati. I bianconeri hanno giocato la solita partita a 100 chilometri all’ora e il Milan si è trovato a correre come non è abituato. Il primo tempo è stato all’insegna della grande tattica con poche occasioni una grande corsa. Nella ripresa, non potendo mantenere i ritmi della Juve e non facendo girare la palla velocemente, è arrivato il gol bianconero su una ripartenza causata da una palla persa da Emanuelson. Le qualità a centrocampo latitano e i giocatori rossoneri sono vecchi, lenti e stanchi. Le conclusioni sono imprecise e manca la qualità dei titolari. Il cambio Robinho per Emanuelson, con arretramento di Seedorf a centrocampo, da subito i frutti con un cross di Antonini sul quale, grazie alla sponda di Ambrosini, El Shaarawy pareggia il conto. Poi, con il passare dei minuti è venuta a galla la differenza tra le due squadre. Il Milan ha provato a ragionare maggiormente affidandosi alla tecnica individuale. La Juve ha continuato con il forsing a tutto campo con raddoppi spinti da un allenatore indiavolato. Un’incursione sulla sinistra con respinta imperfetta di Ambrosini e i centrocampisti schiacciati in aria, hanno dato a Caseres la possibilità di raddoppiare. Conte ha esultato come avesse vinto la finale di Champions ma in fondo per lui è così visto che non ha mai allenato in una partita di quel calibro. La trance agonistica si è vista anche al termine della partita con Juventini che non si sono fermati neanche dopo il triplice fischio. Guardando in casa nostra. Ennesimo risultato negativo, anche se in una competizione minore, contro una grande. Il mercato di gennaio ha portato un esterno che, visto Antonini di stasera, è superfluo così come Maxi Lopez visto il piccolo faraone. In compenso a centrocampo, dove ci sono lungo degenti importanti, è stato richiamato Merkel che, sfortunatamente, si è infortunato e Muntari che gioca in Coppa d’Africa ora che servirebbe. Speriamo che il maltempo faccia rimandare la trasferta di Udine perché siamo in seria difficoltà e abbiamo bisogno di recuperare.