Da ammazzarli! Tutti, indistintamente. Perché? Beh, giochi in casa con il Genoa, squadra non facile, hai la fortuna di sbloccarla subito con un bel gol di Suso e poi ti sgonfi, peggio che un soufflé. E non stiamo parlando di una partita pre-vacanziera o amichevole bensì del match che ti fa salire al quarto posto. Una sorta di finale. E mi spiace ma non esistono attenuanti.
I tanti indisponibili non lo sono. Gattuso inventa una formazione con gli uomini a disposizione. Due punte, stasera assenti, Suso largo da una parte, Laxalt dall’altra e il trio di centrali Romagnoli, Musacchio e Rodriguez. Lo svizzero ogni tanto dimentica che non fa il terzino e parte, ma il Genoa è poca cosa. Inoltre Gattuso arretra Kessie nella difesa che torna a quatto. Bakayoko gioca la prima partita sufficiente anche se un passaggio indietro per Donnarumma rischia di farci prendere il gol. Il Genoa crea nel primo tempo, il Milan tira tre volte in porta.
Come per il Betis ci si aspetterebbe una reazione. Così come con gli spagnoli il tutto si limita a un tiro di Higuain deviato. Poi il Genoa, pressoché morto sino a quel momento, alza la pressione e arriva il meritato pareggio. Certo, arriva con un gollonzo ma il pareggio è giusto per la pochezza rossonera.
La partita cambia al minuto 63 quando Gattuso inserisce Abate per Laxalt. Più che per gli uomini la partita cambia per le posizioni che questi assumono in campo. Kessie, in forma fisica precaria, torna a centrocampo e Abate a destra con il compito di spingere, così come inizia a fare Rodriguez a sinistra.
Arrivano le occasioni e pare che però, come giusta punizione, sia impossibile metterla dentro. Donnarumma salva la partita con una bella parata e poi al 91 Romagnoli trova uno dei gol più casuali del mondo infilando da quasi 20 metri al volo la porta lasciata vuota da Radu lanciatosi in una respinta di pugno inutile.
Boato di San Siro e esultanza di tutti i giocatori, con la panchina in campo, sono forse l’aspetto più importante. Ci sono momenti che possono cambiare la stagione. Si percepiscono. Si avvertono con le vibrazioni energetiche nell’aria. Ecco, sbaglierò ma forse il gol di Romagnoli è stato uno di questi. O almeno così mi piace pensare stasera, forse per lenire il fegato gonfio per la tensione accumulata.