Milan – Fiorentina 0-1: le parole stanno a zero

Io in passato ho scritto peste e corna di Montolivo. Come altri mi sono scagliato con la sua lentezza e banalità delle giocate. Gattuso ha detto che l’esclusione dell’ex capitano è una scelta tecnica. Un aspetto di Gattuso che non ho mai messo in discussione è la sua integrità. Questa volta però il mister ci […]

Io in passato ho scritto peste e corna di Montolivo. Come altri mi sono scagliato con la sua lentezza e banalità delle giocate.

Gattuso ha detto che l’esclusione dell’ex capitano è una scelta tecnica. Un aspetto di Gattuso che non ho mai messo in discussione è la sua integrità. Questa volta però il mister ci sta prendendo tutti in giro.

Diciamo che, seppur a fatica, possiamo sopportare di vedere un centrocampo a tre con Calabria, José Mauri e Calhanoglu. Non è ammissibile però, quando José Mauri ha finito le batterie, proporre Calabria in un centrocampo a due.

Ammettendo che prevalga l’aspetto fisico non si spiega la permanenza in campo di Higuain, che per forza deve aver mal di schiena, e Mauri, uscito per crampi. Se invece si guarda la forma, non è comprensibile l’ennesimo ingresso di Laxalt. Se la scelta è esclusivamente tecnica allora Gattuso deve spiegarla.

Se invece c’è sotto altro i casi sono due: Montolivo ha avuto qualcosa con Gattuso (si parla di spiate e rivolte contro Gattuso) o con la società (contratto in scadenza). Ebbene, entrambe le ipotesi non giustificano l’esclusione dell’ex capitano perché si deve guardare prima di ogni cosa il risultato della partita.

Detto questo la sconfitta non è solo figlia di un centrocampo incerottato. Il Milan è lento e senza idee, con un terminale offensivo zombie. Nel primo tempo i viola hanno pressato a uomo a tutto campo. Spesso hanno anticipato i nostri e, con la palla che ha girato lenta, non sono mai stati messi in difficoltà. Un tiro di Rodriguez respinto da Lafont e una conclusione di Calhanoglu ribattuta sulla linea di porta da Milankovic, questa la sintesi estrema di un primo tempo glabro di emozioni.

Nella ripresa la Fiorentina ha allentato la pressione e il Milan ha tenuto maggiormente la palla creando con Suso. La partita era rimasta in bilico sino ai cambi. Chiesa è rientrato sul destro non chiuso da Calabria e ha trovato l’angolo da 25 metri.

Nessuna reazione e nessuna possibilità di segnare, quindi gol diventato fatale.

Castillejo, nei 70 minuti a disposizione, non ha fatto una sola cosa buona, José Mauri si è limitato al compitino giocando spesso di prima per limitare gli errori. Calabria ha provato a buttarsi negli spazi salvo arrivare quasi al limite senza saper che fare. Calhanoglu ha giocato meglio a centrocampo rispetto a quando fa l’esterno. Suso, capace di grandi colpi, è però discontinuo. Sullo zombie Higuain abbiamo già detto. La difesa si è ben comportata ma, dopo due gare senza prendere reti, Donnarumma è stato battuto. La rete rimasta inviolata per la terza volta consecutiva è invece quella avversaria.

Nelle prime tre partite su cinque dalle quali fare punteggio pieno, sono arrivati due punti sui nove disponibili. Ora restano Frosinone e Spal prima della pausa e del tanto atteso gennaio quando si potrà tornare sul mercato. Il problema però non è solo di rosa, non si spiegherebbe altrimenti il pareggio, ad esempio, a Bologna, contro una squadra inferiore anche delle nostre seconde linee.