Con le contendenti alla zona Champions vincenti la partita con il Cagliari non si poteva sbagliare.
L’incontro è stato preparata bene, a partire dall’approccio. La giusta aggressività e la palla che si muove spesso da destra a sinistra con precisione. Suso in apertura sbaglia due cross, uno per piede, ma poi al minuto 13 rientra verso il centro tirando alla sua maniera. Cragno respinge addosso a Cappitelli, autogol e vantaggio Milan. Il Cagliari si muove lentamente mettendo in mostra limiti in fase di chiusura. I rossoneri continuano così a tessere trame di gioco interessanti con giro palla e ricerca di spazi per le imbucate. Spesso la palla viene scambiata da Romagnoli e Musacchio. Il centrocampista che viene incontro a ricevere la rende quasi sempre ai centrali per portar fuori il centrocampista cagliaritano. Fanno eccezione Bakayoko, che a volte mette il corpo tra palla e avversario girandosi e partendo, e Paquetà che mantiene la sua indole brasiliana votata all’attacco. Spesso cerca il passaggio filtrante per Calhanoglu o Piatek e a volte la giocata.
I cambi di gioco mettono in difficoltà i cagliaritani e il gol del raddoppio, al 23, ne è conferma. Il Milan sbaglia nella finalizzazione di una ripartenza ma Calhanoglu svaria da sinistra a destra per Calabria che, dovendo tener a bada la concorrenza di Conti, pennella un cross perfetto per Paquetà che chiude in stile Callejon (ma dall’altra fascia). Il pensiero, non solo del brasiliano ma di tutti i compagni e San Siro, vola a Rio De Janeiro per una dedica al Flamengo e ai suoi ragazzi, volati via dopo il rogo del centro sportivo.
Una decina di minuti e Piatek non chiude in rete solo davanti a Cragno. Sul rovesciamento di fronte Donnarumma si guadagna la pagnotta parando a terra il tentativo di Joao Pedro. Gli spaventi per i rossoneri però non sono finiti perché ancora il 10 cagliaritano si rende pericoloso, poco prima del 20mo della ripresa, impegnando il portierone rossonero è colpendo la traversa, sfortunato, sulla respinta. Il Milan, scosso nel suo stato di torpore si risveglia e, dopo una bella respinta di Cragno su tiro di Calhanoglu, segna il terzo gol con Piatek che timbra ancora. È il minuto 63, San Siro è in delirio e Gattuso dà spazio a Cutrone e Conti. Le occasioni fioccano. Kessie, Calhanoglu, Suso: tutti vogliono prendere parte alla festa. Nessuno ci riuscirà.
All’andata il pareggio a Cagliari fu il primo inciampo di un periodo nero con tanti pareggi e una difesa incapace di non prendere gol. Ora la situazione è cambiata con fase difensiva solida e, finalmente, una parvenza di fase offensiva efficace. Il Pistolero, che in tre partite ha cambiato gli umori del pubblico di San Siro, lo ha fatto non solo a suon di gol. Viene incontro riuscendo spesso a prendere palla, gioca di prima svariando per i compagni (spesso per Suso) e poi lotta, in modo intelligente, evitando di correre a vuoto per non sprecare energie. Cutrone può crescere osservando il compagno così come Donnarumma ha fatto con Reina.
Sabato ci sarà il test con l’Atalanta. La squadra di Gasperini è indicata da tutto quale la più in forma e bella in questo momento. Un test quindi difficile, come quello di Roma di sette giorni fa, che può dire se il Milan può ambire al terzo posto.