Il primo tempo si è chiuso con qualche fischio indirizzato alla squadra. Il motivo? Semplice,i tifosi sono stati clementi. La squadra avrebbe meritato ben peggio. Lenti, svogliati, senza idee e senza motivazioni. Una vera vergogna. La partita è iniziata su ritmi molto lenti con un Bologna quasi intimorito. Nessuno tra i rossoneri ci ha messo impegno e così una palla persa da Van Bommel a centrocampo ha regalato il gol del vantaggio al Bologna. La reazione? Nessuna! Ibra ha predicato nel deserto allontanandosi sempre più dall’area di rigore. Robinho un fantasma e il resto la triste realtà che siamo vecchi e stanchi. C’è bisogno di una scossa perché non è possibile che il Milan sia questo.
La reazione del secondo tempo dura i primi 4 minuti poi il Bologna si dispone bene e il Milan fatica. Esce Seedorf ed entra Cassano. Ibra può tornare a fare la punta perché c’è un giocatore che può dargli i palloni giusti. Lo fa subito Fantantonio. Ibra viene servito alla perfezione, segna il terzo gol fantasma dellastagione ma, per evitare imbarazzi, il guardalinee segnala un fuorigioco inesistente di almeno un metro. Era  il quarto d’ora della ripresa. I minuti passano. Una riflessione che viene subito è: ma Robinho non avrebbe potuto fare il rifinitore dietro le punte? Tutti cercano di far tutto e c’è solo una grande confusione. Nesta esce spesso lasciando Bonera da solo che costretto al fallo lascia il Milan in 10 per doppia ammonizione, i terzini avanzano senza stare larghi, Ibra va a battere i calci d’angolo, Robinho è molle come una gelatina. I cambi la dicono lunga. Emanuelson fa il cross del pareggio e Aquilani sarebbe stato meglio di un Van Bommel imbarazzante. Una sconfitta in casa con Fiorentina e il pareggio con il Bologna la dicono lunga. Non ci sono episodi o infortuni che reggano. Mancano le motivazioni e il talento. Meno di 24 ore prima il Real, che ha giocatori più ricchi e talentuosi dei nostri, ha vinto a Barcellona con una prova fatta di grande corsa. Pressing a tutto campo, voglia di vincere e grandi motivazioni. Il segreto? Un allenatore tosto, meno sorrisi e tanta grinta. Lo sta dimostrando anche Conte che, seppur modesto a livello tecnico, stasera potrebbe chiudere il campionato.