Questa sera a San Siro è andata in scena una lezione di calcio. Vedere giocare dal vivo il Barcellona è impressionante. Forse l’unico sistema per rallentarlo, se di sistema si può parlare, è correre a 100 chilometri all’ora per 90 minuti. Quello che impressiona del Barca è che gioca sempre in 30 metri per 30. In quel piccolo quadrato i giocatori di Guardiola fanno densità e tessono un numero di passaggi pazzesco. Piccoli passaggi di 10 metri ma continui. Sancez a parte nessuno allunga la squadra e tutti attaccano o pressano in stile rugby. Si trovano in 5 o 6 sulla stessa linea e poi, sfalsandosi leggermente, iniziano a far triangolazioni strette, avanzando metro dopo metro. Come farmarli (o quantomeno rallentarli)? Fare la loro stessa densità, lasciando pericolosamente scoperte le fasce, cosa che il Milan ha fatto molto bene. Nel primo tempo i rossoneri hanno avuto anche un paio di occasioni limpide. Boateng ci ha messo troppo per calciare e Robinho, giudicato erroneamente in fuorigioco, ha sparato alle stelle. La seconda occasione è arrivata sul piedone di Ibra cha ha appoggiato a Valdes già a terra invece di entrare in porta con il pallone. Il primo tempo si è concluso sullo 0 a 0, risultato firmato dai più sugli spalti. La sensazione è stata che non si possono sciupare le poche occasioni che il blaugrana concedono e bisogna essere più cinici e determinati. Nel secondo tempo Allegri è riuscito a sistemare meglio la squadra e il Barcellona ha leggermente rallentato il ritmo. Purtroppo l’allenatore è stato costretto a togliere Boateng e Nesta. Poco felice l’inserimento di Emanuelson che ultimamente non sta brillando. L’olandese ha clamorosamente sbagliato ben due controlli nella prima azione che lo ha visto coinvolto vanificando una potenziale occasione da rete. Non si capisce perché non sia entrato Aquilani e perché il romano ultimamente venga utilizzato con il contagocce. Nlla ripresa il Barca è stato pericoloso in un paio di occasioni, il Milan, Emanuelson a parte, praticamente mai. Ibra si è sempre trovato in inferiorità contro i difensori, El Shaarawy ha corso tanto ma è stato ben contenuto così come Robinho. I migliori in campo per me sono stati Ambrosini, un leone, e Bonera in una serata difficile dove nessuno ha brillato. Buona prova della difesa in generale ma anche di Seedorf (sempre un po’ lento ma troppo fischiato) e Nocerino a centrocampo. Il ritorno sarà ancora più difficile anche se quest’anno abbiamo già pareggiato con reti a Barcellona. Allora c’erano Pato e Silva che non ci saranno. Verosimilmente si assisterà allo stesso copione con però un campo diverso (che schifo San Siro ma perché non si passa al misto sintetico?) e lo stadio pieno di sostenitori avversari. Il Milan ha dimostrato che sui 90 minuti se la può giocare e, guardando il livello delle altre squadre, forse questa avrebbe meritato di essere una finale. In fondo un po’ lo è, anche se si gioca in due partite, molto più complicato.