Va bene,abbiamo capito che ci terremo Allegri sino a fine stagione. Il livornese dichiara che quello con l’Atalanta è uno scontro salvezza, poi in paio di giorni dopo che vuole lasciare il Milan con l’Europa. Idee confuse… al solito! In compenso anche la Befana sgrana gli occhi quando legge la formazione messa in campo a San Siro. Passi Balotelli in panchina all’inizio per via dell’influenza, Matri al suo posto ci sta. Kakà è intoccabile ma non si capiscono Robinho e tantomeno Nocerino. Se al duo aggiungiamo Mexes schierato al centro della difesa, sembra più la partita degli addii (sperati), più che una partita da vincere a tutti i costi. Robinho al minuto tre conferma la sua propensione all’errore sottoporta, caratteristica che lo accompagna dal primo giorno in rossonero. Cristante si inserisce con continuità e coglie la traversa. Segnerà nel secondo tempo con tiro dalla distanza e risulterà con Abbiati e Kakà il migliore in campo. Speriamo lui resti. L’altro Ricky (Kakà) segna due gol, uno per tempo. Il primo alla fine di un clamoroso contropiede da corner atalantino mentre il secondo su cross di Balotelli stoppato malamente da Robinho. Proprio Supermario propizia il gol del raddoppio e della tranquillità dopo che l’Atalanta aveva sfiorato più volte il pareggio. Poli subentra a Robinho a partita decisa e Rami esordisce a 6 dal termine causa infortunio a Zapata. L’altro nuovo arrivato, Honda, siede in tribuna a fianco di Galliani che potrebbe spiegargli che quando quelli con la maglia rossonera segnano può esultare anche se in fondo è solo un giocatore arrivato a costo zero che, per ora, emoziona solo i giornalisti giapponesi…
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