Nell’Italia dove quasi tutto funziona male il calcio non fa eccezione. Siamo nel 2013 e ancora si discute sul gol non gol, i falli di mano più o meno intenzionali e i referti arbitrali che valgono di più di qualsiasi prova TV. Balotelli ha preso tre giornate di squalifica per insulti a un arbitro addizionale. Visto l’arbitraggio di Tagliavento e dei suoi collaboratori gli insulti sono stati fin troppo tenui come protesta. La partita di domenica con la Fiorentina è stata l’ennesima vergogna del calcio dei giorni nostri. Così com’è stata una vergogna qualla dell’Inter con l’Atalanta. E per far dire a un milanista che una sconfitta dei cugini è una vergogna ci vuole veramente tutta. Samuel è stato un signore. Non ha proferito verbo quando è stato ammonito per un fallo di mano inesistente. La sua maturità gli ha consigliato di stare zitto per evitare di lasciare la squadra in 10. Meno tranquillo è stato Schelotto che a fine partita è stato trattenuto a fatica da compagni e avversari per evitare che si azzuffasse con Cigarini. Schelotto ha preso una giornata di squalifica. Balotelli tre. Cambiasso, atleta corretto che merita il massimo rispetto, una sola per entrata assassina su Giovinco perché nel referto non si parlava di condotta violenta. Di esempi che ne sono infiniti. Totti, icona e simbolo del calcio del Belapese, in passato ha insultato gli arbitri vis à vis con tanto di telecamere. Mai sanzionato. Forse ci vorrebbe maggior buonsenso oppure, meglio ancora, regole uguali per tutti. Il Giudice Sportivo Gianpaolo Tosel si sarà anche limitato a leggere il referto. Scopriremo la frase esatta e però, per cortesia, che questa decisione faccia legislatura e vengano sanzionati tutti d’ora in poi, referto o non referto. Io continuo a sostenere che c’è accanimento verso Balotelli e che rimanere indietro di qualche decennio nell’uso della tecnologia assecondi gli interessi di qualcuno…