Cosa salviamo? La prestazione? Perché con la sconfitta di Torino fanno un punto nelle ultime quattro partite e la zona Champions sempre più a rischio.
Certo, vincere a Torino, seppur contro una Juve con la testa parzialmente ad Amsterdam, non era ipotizzabile prima del via.
Il Milan ha pressato alto e lo ha fatto in modo efficace. Allora non si capisce. Quattro partite fa, contro l’Inter, questo non era nel nostro DNA, adesso si riesce a fare bene. Se Gattuso riesce a cambiare così la squadra in 30 giorni è veramente un fenomeno. La pressione alta porta Bakayoko a rubare palla al 33, servire Piatek che fredda Szczesny portando il Milan meritatamente in vantaggio.
Borini ha dei limiti ma s’impegna, Suso non li avrebbe ma si vede solo a tratti. In ogni caso si va a riposo in vantaggio e sembra che si riesca a controllare la gara con la Juve passiva. Sembra perché negli undici ci sono giocatori che hanno poca intelligenza e capacità. Uno di questi sicuramente è Rodriguez, che anche questa sera non ha fatto un cross giusto, e Musacchio che dopo un quarto d’ora fa un fallo da deficiente su Dybala, solo e in direzione fondo. Non mi si dica che quella di Musacchio è stata una buona stagione. Voglio vedere in campo Caldara o Strinic. Ma Gattuso per cambiare un uomo deve avere un infortunato o, forse, un’impostazione. Dopo il gol del pareggio la Juve è cresciuta, anche galvanizzata, e il Milan ha iniziato ad accusare la stanchezza. Così, come da copione, è arrivato il gol della vittoria bianconera su errore in uscita di Calabria, con Bakayoko anticipato da Pjanic, e gol di Kean (che mi piacerebbe vedere in rossonero).
Quello che resta, come detto, è la prestazione. Con questa attenzione e voglia di vincere sicuramente avremmo raccolto più punti negli ultimi tre appuntamenti, specie con quello casalingo con l’Udinese, che rischierà di diventare il vero punto di rottura per il quarto posto.
Non si può chiudere senza parlare dell’arbitro Fabbri. Atteggiamento tipico da partita casalinga della Juventus. Prendiamo ad esempio l’ammonizione di Calhanoglu al 75. Non c’è gioco pericoloso e forse neppure contatto. Il tabellino recita 21 falli Juventus, 15 da parte del Milan con due cartellini gialli a testa. Mandzukich in campo può fare ciò che vuole, tanto gli arbitri con lui hanno un metro di giudizio a parte. Scalcia in area Romagnoli con la palla in gioco ma nessuno ha visto niente. Parliamo quindi dei rigori. Giusto quello dato a Dybala, discutibili quelli negati al Milan. Su Castillejo a 10 dalla fine si può forse soprassedere, sul fallo di mano di Alex Sandro, peraltro rivisto al Var, proprio no. In fondo se la chiamano Rubentus un motivo ci sarà.