Juve – Milan: ci si sveglia tardi e si ha poca determinazione… ciao Coppa Italia

Chi ama il calcio moderno e il bel gioco predilige la palla che non si alza dal terreno e passa da un uomo all’altro con pochi tocchi. Per giocare in questo modo c’è bisogno del lavoro da parte di tutti, sia chi ha la palla che, soprattutto, chi deve fare i movimenti corretti per proporsi […]

Chi ama il calcio moderno e il bel gioco predilige la palla che non si alza dal terreno e passa da un uomo all’altro con pochi tocchi. Per giocare in questo modo c’è bisogno del lavoro da parte di tutti, sia chi ha la palla che, soprattutto, chi deve fare i movimenti corretti per proporsi o creare spazi. Negli 11 messi in campo da Allegri c’erano almeno due giocatori non degni di vestire la maglia rossonera. Non parlo di qualità tecniche bensì di carattere e atteggiamento. Il primo è Mexes, strapagato e non più giovane, distratto, poco determinato e capace di idiozie uniche. Il francese andava espulso nel corso del primo tempo per doppia ammonizione. Inammissibile il fallo per rallentare il gioco su Storari essendo oltretutto già ammonito. Inoltre non ha dato supporto ad Acerbi, male nei primi 45 minuti ma cresciuto nella ripresa. Il secondo è Emanuelson che, ancora una volta, si è dimostrato senza carattere. Un’ombra del talento che si vede negli allenamenti. Pazzini è un pesce fuor d’acqua. Non ne prende una, perde qualsiasi confronto con Bonucci e si lamenta con i compagni. La partita si era messa sui binari giusti con il gol dopo pochi minuti del Faraone pareggiato prima del quindicesimo da una punizione, a mio avviso discutibile, di Giovinco con Amelia stile statuetta del presepe. Dopo il pareggio la Juve gioca meglio e il Milan continua con i lanci lunghi sia di Amelia che dei difensori. La situazione migliora con l’ingresso in campo di Bojan e Niang che permettono a Boateng di rafforzare un centrocampo spesso sopraffatto. La partita va ai supplementari con una punizione di prima allo scadere calciata a tre tocchi, ovviamente sui difensori bianconeri. Nel primo tempo supplementare il Milan tiene maggiormente il pallone ma Montolivo non riesce a mettere una palla dentro pericolosa e Niang e El Shaarawy fanno le ali invece che giocare vicini e dentro l’area. Misteri di Allegri. Tutti accompagnano l’azione salvo non riuscire a rientrare in tempo nel contropiede che porta il gol del solito Vucinic. Solo nel secondo tempo supplementare Allegri capisce come disporre i tre in avanti con Bojan a imbeccare i due più vicini. Arrivano le occasioni per pareggiare ma la palla non entra e così sfuma la qualifica ancora per mano della Juve che ha mostrato più voglia e determinazione.

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