La partita da dentro / fuori tra le due deluse del campionato è stata vinta dal Milan. Il fattore lontananza da San Siro faceva ben sperare anche se andare a giocare allo Stadium è sempre tutt’altro che semplice. La serata ha detto che la Juventus sta molto peggio di noi.
Un allenatore ai titoli di coda contro il nostro già confermato, una società in maggiore difficoltà economica e con un futuro meno chiaro nella dirigenza rispetto alla nostra. Sicuramente tutti fattori che hanno contribuito al clamoroso risultato di Torino.
Nel primo quarto d’ora la Juve è superiore per fisicità. Poi è venuto fuori il Milan che ha preso le misure e il pallino del gioco. Non una bella partita nei primi 44 minuti. Tante le interruzioni.
Un altro tema della serata era quello legato al futuro di Donnarumma che più di una voce indicano come bianconero. La situazione sarebbe stata paradossale, specie in caso di papera. Gigio sembra poco lucido. Un’uscita fuori area con i piedi, poi a vuoto su corner alla mezz’ora.
Il Milan chiude bene tutti gli spazi con la difesa, per l’occasione con la coppia centrale Kjaer – Tomori, molto attenta.
Diaz, messo sorprendentemente e coraggiosamente in campo da Pioli, cresce con il passare dei minuti dopo un inizio con serie difficoltà causa minor fisicità. Allo scadere però lo spagnolo controlla in area e, dopo un rimpallo, piazza all’incrocio dei pali.
Ad inizio ripresa Gigio para una conclusione di Bentancur. Le conclusioni dei bianconeri, sino a risultato deciso, finiscono qui.
A Diaz viene concessa la libertà di prendere palla e accentrarsi. La sua conclusione viene intercettata dal braccio larghissimo di Chiellini. Per avere il rigore, sacrosanto, è necessario l’intervento del Var. Szczesny para il rigore di Kessie e tiene in vita la Juve poco dopo con un’uscita in perfetto tempismo su Calhanoglu. Ibra e Diaz lasciano il campo a distanza di pochi minuti. Al loro posto Rebic e Krunic. Il primo è determinante con un gol dai 25 metri all’incrocio dei pali. Entra Dybala per Chiesa, volenteroso ma non in forma. L’argentino dà la scossa risultano il più pericoloso ma è Tomori a 10 dal termine a deviare in rete di testa una punizione di Calhanoglu.
Il gol potrebbe valere la qualificazione alla Champions e i soldi che servono per il riscatto. Il 3 a 0 porta il Milan in vantaggio negli scontri diretti in caso di arrivo appaiati ma attenzione, in due squadre. In caso di più squadre conterà la differenza reti e noi siamo messi male.
Il Milan ha ottenuto una vittoria importantissima che deve dare morale e permettere di trovare quelle extra energie per il finale di campionato. L’errore più clamoroso ora sarebbe pensare di aver raggiunto il risultato. È stato fatto un primo passo, ora il secondo si chiama Torino. Forza, ne mancano solo tre.
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