Il mese che porta a Natale dovrebbe essere frenetico ed eccitante. Ci si prepara per la festa che inizia ad avvertirmi. L’intenso e delicato dicembre del Milan è iniziato e subito è arrivata la prima sconfitta. Certo Marassi con il Genoa non è una passeggiata ma non lo saranno neppure la prossima partita con il Napoli e poi a Roma. Il Genoa ha corso per 90 minuti pressando a tutto campo. Questo però era noto anche prima dell’inizio.
Nella prima parte dell’incontro è il Genoa a fare la partita e, dopo aver rischiato di capitolare se solo Menez e Bonaventura avessero tirato con convinzione piuttosto che passare la palla al bravo Perin, alla mezz’ora passa in vantaggio su calcio d’angolo. Proprio non si riesce ad evitare di prendere gol su calcio da fermo. Dopo il gol subito il Milan cresce provando a fare la partita. Il problema è che i rossoblu si difendono in modo molto ordinato e ai rossoneri mancano le idee. Sporadicamente si improvvisano azioni solitarie, in altri casi la palla viene lanciata dalla difesa, altre volte si continua a muovere il pallone lentamente e in orizzontale senza mai vedere un movimento o un’imbeccata. Le conclusioni sono poche e sbilenche, le idee carenti e confuse. Esce Montolivo, cambio preventivato, per Poli. Quindi Inzaghi prova a mischiare le carte inserendo Pazzini per Honda (impalpabile nel primo tempo e assente nel secondo), e Niang per El Shaarawy. Di fatto non cambia nulla perché senza un copione il cast conta relativamente. Perin nel secondo tempo resta disoccupato e questo dovrebbe far riflettere.
Il turno, con i pareggi inattesi di Roma e Napoli, poteva essere positivo o quantomeno lasciare invariati i divari, invece il Genoa è volato al terzo posto e noi abbiamo perso punti rispetto a tutti. Ora arriverà il Napoli, non in un momento spettacolare. Vittoria obbligatoria perché poi a Roma sarà dura e meno di 3 punti nel mese di dicembre saranno sinonimo di un Natale amaro. In fondo non siamo mica in Quaresima.