La tranquillità mostrata e la convinzione nei propri mezzi è stata, per alcuni giocatori, solo apparente. Il Barca era chiaramente favorito e il Milan avrebbe avuto bisogno una partita perfetta. La possibile perfezione è terminata dopo soli 10 minuti nel primo tempo quando, da una rimessa laterale in attacco, la palla è arrivata indietro prima ad Ambrosini e poi a Mexes che l’ha persa su pressione di Messi che, partito dritto verso la porta, si è procurato un rigore. Sun dal pre partita erano evidenti alcune cose. A parte il possesso palla e il fraseggio, il Barcellona non indietreggia nel pressing nella trequarti avversaria. I centrocampisti avanzano e le punte rientrano. Diventa molto pericoloso portare palla al piede o uscire con molti passaggi dalla propria area. Il rischio è di perdere palla nella ripartenza, cosa avvenuta diverse volte. Un’altra evidenza era che molti giocatori blaugrana sono più bassi dei rossoneri. Da ultimo Guardiola ha deciso di rimanere spesso con soli tre difensori, non velocissimi. Il lancio lungo per la sprizzata e l’inserimento sarebbe potuta essere una buona soluzione, specie se supportata da un pressing alto sull’eventuale respinta. Il gol ha fatto perdere qualche timore e il Milan ha provato a giocare maggiormente creando qualche occasione. Così, su un inserimento e sponda di Ibrahimovic, è arrivato il gol di Noverino. Il Milan gioca bene ma poco prima del riposo l’arbitro si inventa un rigore per il Barca che raddoppia. Non ci bastavano i torti in Italia, ci volevano anche quelli in Europa. La trattenuta di Nesta c’è, e questo è un vizio orrendo di tutti i giocatori nel campionato italiano, ma Puyol fa un blocco falloso. Il secondo tempo inizia con forcing da parte del Milan che però, in una ripartenza dopo l’ennesimo calcio d’angolo non battuto ma giocato corto (perché?!), prende il terzo gol su un tiro di Messi rimpallato che finisce sui piedi di Iniesta. Nonostante mancassero ancora molti minuti la partita di fatto è finita con il Barcellona più vicino a segnare il quarto gol che a prendere il secondo. Nesta e Ambrosini hanno disputato una buona partita così come Nocerino. Boateng è stato efficace a sprazzi così come Robinho e Seedorf, entrambi a corrente alternata. Ibrahimovic ha alternato buone giocate a passaggi anche facili sbagliati. Antonini è parso spesso con il dubbio sul da farsi mentre Mexes ha trovato una serata pessima facendo rimpiangere Bonera. Sull’eliminazione pesano gli errori dell’andata in fase realizzati va e gli episodi nel ritorno. In generale però il Barcellona si è confermato superiore ma lo si sapeva scorrendo i nomi delle due squadre. Ennesima preoccupazione per Pato che ha giocato pochi minuti. Ora bisogna ributtarsi nel campionato. Tra soli quattro giorni c’è la Fiorentina e non si può sbagliare.