L’anno scorso fece abbastanza scalpore l’arrivo nel campionato di A2 a Palmi della brasiliana Tifanny, giocatrice transessuale la cui struttura fisica suscitò anche qualche polemica. Oggi Tifanny gioca in Brasile, nella seconda lega nazionale, e un allenatore ha anche lanciato l’idea di creare un campionato a parte, riservato a giocatrici che un giorno erano uomini e oggi sono donne.
Anche una campionessa della nazionale verdeoro ha deciso di intervenire su un tema che si può tranquillamente definire tabù, nel senso che quello che pensa Ana Paula è più diffuso di quanto non trapeli, perché molte persone hanno paura di essere accusate di omofobia, e preferiscono tacere. Ana Paula ha scritto al Cio, al Comitato Olimpico brasiliano, alla federazione mondiale e a quella brasiliana.
La lettera aperta è lunga, se sapete il portoghese potete leggerla qui.
In estrema sintesi, a me sembrano questi i concetti fondamentali e degni di nota espressi da Ana Paula.
- “c’è la minaccia di sminuire il valore di competizioni femminili, accettando la partecipazione di atlete che nascono con muscolatura, struttura ossea, capacità polmonare e cardiaca maschile, e giocano con le modalità create specificatamente per donne”.
- “la verità più ovvia e rispettata da tutti coloro che sono coinvolti nello spot è la differenza biologica tra uomini e donne. Se non ci fosse, perché stabilire misure e categorie diverse? Basta un’analisi superficiale dell’aspetto fisico di giocatori e giocatrici di basket per capire che non sono intercambiabili”.
- “E’ giusto fingere che queste differenze non esistano in nome di un’agenda politico-ideologica?”
- “Allenatori di volley in Brasile e Italia parlano di procuratori che stanno offrendo atlete trans che possono giocare tra le donne, uomini biologici che occuperanno posti delle donne. Dobbiamo assistere a tutto questo? Io mi rifiuto”.
- “Molte giocatrici non esprimono il loro senso di impotenza per l’assenza di protezione delle istituzioni sportive”
- “In 24 anni di attività sono stata esaminata tantissime volte, dentro e fuori dalle competizioni. Uno degli esami più importanti è quello del livello di ormone maschile“.
- “Da quando sono adolescente devo provare di essere una donna per mantenere le mie medaglie”.
- “Si possono utilizzare esami fatti anni fa nella lotta al doping. Perché questo non vale per esaminare atleti che solo pochi anni fa erano uomini?“
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