Il pallavolista simbolo della nostra pallavolo e anche della nostra Italia multietnica, Ivan Zaytsev, è stato oggetto oggi di uno di quei linciaggi da social network che rendono molto bene l’idea dei tempi avariati che viviamo. La sua grande colpa è stata quella di aver fatto vaccinare la figlia Sienna, e di averne postato la foto su Facebook: qui trovate la notizia.

Premessa per eventuali commentatori: non mi frega niente di parlare dei vaccini, qui. Non è il tema. Quindi astenersi perditempo e fustigatori dei costumi altrui in servizio permanente effettivo, perché non attacca. Io mio figlio l’ho vaccinato, prima di farlo io e mia moglie ne abbiamo parlato e abbiamo preso la decisione che ci è sembrata giusta, ma finisce lì. Non mi permetto di dare…indicazioni di voto agli altri, non permetto ad altri di darle a me.

Il punto è un altro. Conosco Ivan abbastanza per poter dire due cose: la prima è che non mi stupisce che non abbia avuto problemi a metterci la faccia e a rispondere in modo educato, ma fermo, prima di rimuovere i post offensivi. Lo stimo per non aver perso la calma, contro certi insultatori professionisti a me non sempre riesce. Ma per fortuna lui è famoso e io no 🙂

La seconda è che dobbiamo decidere se i personaggi pubblici sono anche persone, oppure soltanto i loro avatar mediatici sponsorizzati. Se hanno diritto alla vita privata o sono ostaggi per sempre del giudizio del tribunale del popolo, magari basato su presupposti sbagliati figli solo dell’ignoranza.

Perché se un padre non ha diritto di postare quello che ha postato Ivan solo perché è famoso, e se gli avversari dei vaccini prendono un messaggio innocente e privato come una forma di propaganda ‘politica’, allora tutto il mondo dei social network perde di qualsiasi significato. Perché quelli che seguono i personaggi pubblici ‘vogliono’ condividerne anche i momenti privati, altrimenti non li seguirebbero. Poi quando lo fanno li insultano?

E davvero qualcuno crede che una persona alle prese con la scelta sul vaccino dei propri figli potrebbe prendere la sua decisione ‘perché Zaytsev fa così’? Siamo seri.

Infine, ma questo non riguarda Ivan, c’è il solito problema della superficialità e dell’ignoranza. Perché Ivan non è ‘bulgaro di nascita naturalizzato italiano’, per dire, come ho letto su un sito: è NATO A SPOLETO, ed è figlio di russi. Quindi che c’azzecca anche chiamarlo ‘zingaro’?