Stamattina l’Italia del volley ha vissuto un doppio momento di celebrazione: prima al Quirinale, dove nel Salone dei Corazzieri sono stati ricevuti tutti i medagliati e anche gli atleti arrivati quarti a Parigi, tra Olimpiadi e Paralimpiadi. Poi la comitiva del volley si è trasferita a Palazzo Lateranense per festeggiare il primo oro nella storia del nostro volley, quello delle ragazze di Velasco. Ed è stata l’occasione per risentire dalla voce delle protagoniste non solo l’emozione per il successo di Parigi, ma anche per aprire le finestre sul futuro. Con prospettive molto diverse. Paola Egonu per esempio non ha negato di poter un giorno partecipare a ‘Ballando con le Stelle’, anche se la stagione di una pallavolista ancora giovane forse non si combina benissimo con le date della trasmissione (come invece capita con la scherma, per esempio, e infatti nella edizione che sta per cominciare c’è Tommaso Marini).

«Se mi sto allenando per Milly Carlucci? Vedremo, questa è un’altra storia, non posso anticipare nulla», ha detto la Egonu, ammettendo anche: “Oggi ho rivisto le immagini della vittoria cinque volte e ogni volta ho pianto; ho poco da dire se non solo quello di ringraziare davvero tutti per averci messo nella migliore condizione possibile di raggiungere questo risultato straordinario”.

La sua compagna Myriam Sylla invece ha fatto capire che il progetto confidato a Parigi, quello di avere un figlio, è un’idea precisa anche se non immediata. Ma si deduce che la schiacciatrice stia già iniziando a guardare un orizzonte oltre il volley dalla sue parole sulle prossime Olimpiadi: “Ripetersi a Los Angeles? È la prima volta che ho vinto un’olimpiade. Penso non succederà più perché a Los Angeles, io lo dico già qui, di sicuro, non ci sarò. Quindi lo scopriranno le altre, le più giovani. Vedremo, glielo chiederemo, ma con questo gruppo credo che niente sia impossibile perché veramente per me insieme siamo delle supereroine. Penso adesso che ho 29 anni che tra quattro anni non giocherò più, però vediamo magari cambio idea”.

Anna Danesi e il presidente della Federvolley Giuseppe Manfredi hanno consegnato al Presidente della Repubblica una maglia della Nazionale e il pallone della finale olimpica, mentre il ct Velasco confidava: “Perché Velasco ha sempre la faccia serena? Il primo anno è sempre così (ha spiegato ridendo). Sappiamo che confermarsi sarà difficile, ma questo gruppo è speciale e straordinario e anche se l’ho fatto già più volte, voglio approfittare di questo momento per ringraziare nuovamente anche lo staff; praticamente una squadra che ha diretto un’altra squadra. Voglio sottolineare anche il lavoro svolto in questi mesi dai club e dagli allenatori delle società della Lega”.