Non ho visto neanche un secondo della sfida tra Mike Tyson e Jake Paul, lo youtuber che ha sconfitto sul ring l’ex campione del mondo. Così come non ho visto i 78 secondi trascorsi sul campo, senza riuscire a toccare un pallone, dall’influencer Spreen in Argentina, con la maglia del Deportivo Riestra, nella partita della massima divisione contro il Velez Sarsfield. Mi sembrano entrambe due pagliacciate dallo sfondo inquietante legato al mondo delle scommesse, ma è chiaro che si tratta anche di una nuova frontiera dello…spettacolo?

La stessa che ha portato alla creazione di realtà come la Kings League di Piqué, un torneo di calcio a sette con dodici squadre nelle quali figurano ex giocatori, personaggi del web e illustri sconosciuti. Qualche giorno fa a Tutti Convocati su Radio 24 Carlo Genta l’ha definito bene, è lo sport ai tempi di Netflix, intesa come simbolo delle piattaforme di streaming.

Tutte queste offerte hanno in comune qualcosa che a me ricorda molto i freaks dei circhi del passato, con tutto il rispetto per i protagonisti. Mettono in vetrina una stranezza per la quale gli spettatori sono disposti a pagare, o quanto meno a scommettere (e qui il discorso si fa molto diverso).

Probabilmente sono vecchio, ma è uno spettacolo che non mi attira. Però sono in grado di anticipare alcuni dei prossimi show che potrebbero essere offerti da qualche piattaforma in futuro (forse).

  1. Mastershampo: reality ambientato nel mondo dei barbieri, Gimbo Tamberi e Andrea Lucchetta addestrano giovani talenti. Il primo ‘paziente’ sarà Chewbacca di Guerre Stellari.
  2. Holiday on ice for dummies: gara di pattinaggio tra Victor Wembanyama e Melman, la giraffa di Madagascar, però avranno un pattino da ghiaccio e uno a rotelle e dovranno correre all’indietro
  3. Elio’s League: due concorrenti seduti uno di fronte all’altro con un tavolino in mezzo come a braccio di ferro, ma la sfida è a chi alza il sopracciglio per ultimo, nella prima edizione sono stati ammessi direttamente in finale Carlo Ancelotti e Spock di Star Trek.
  4. Subbuteo: vince chi cade più spesso e si rialza più velocemente dopo essere caduto, primo match tra Marc Marquez e Ciro Immobile.
  5. Over the spot: trofeo assegnato a chi ha più pubblicità di marchi diversi in circolazione nello stesso anno solare, in semifinale Francesco Totti ha sconfitto Zlatan Ibrahimovic e ora dovrà giocarsi il titolo contro Jannik Sinner.
  6. I re del galateo: due puntate in cui Nick Kyrgios e Paul Gascoigne si scambiano commenti gentili come nelle loro personali tradizioni, arbitra Vittorio Sgarbi. La produzione è abbastanza sicura di non poter arrivare alla terza puntata.
  7. Trofeo p***a t***a: assegnato al pilota che dirà più parolacce nelle comunicazione con i box alla fine del mondiale, Verstappen e Leclerc hanno un giro di vantaggio. Si segnalano dubbi sulla regolarità: il giudice di gara è un fine dicitore, Nelson Piquet, quasi suocero di Max. Purtroppo Sgarbi era già occupato.