Wojtyla, appunti inediti. Lui voleva bruciarli

WOJTYLA, APPUNTI INEDITI. LUI VOLEVA BRUCIARLI Articolo pubblicato su Qn (il Giorno, la Nazione, il Resto del Carlino), edizione del 6 febbraio 2014 ROMA DA BRACCIO destro gli è rimasto fedele fino all’ultimo, al punto da silenziare qualsiasi critica (sulla sottovalutazione dello scandalo degli abusi sessuali, sui rapporti con le dittature sudamericane) che potesse incrinare […]

WOJTYLA, APPUNTI INEDITI. LUI VOLEVA BRUCIARLI

Articolo pubblicato su Qn (il Giorno, la Nazione, il Resto del Carlino), edizione del 6 febbraio 2014

ROMA

DA BRACCIO destro gli è rimasto fedele fino all’ultimo, al punto da silenziare qualsiasi critica (sulla sottovalutazione dello scandalo degli abusi sessuali, sui rapporti con le dittature sudamericane) che potesse incrinare l’affetto dei fedeli per il papa polacco. Ora, a un passo dalla santificazione di Karol Wojtyla (27 aprile), il suo segretario particolare, Stanislaw Dziwisz, lo ‘tradisce’. Da ieri è nelle librerie polacche ‘Io sono tra le mani di Dio. Note personali 1962-2003’, il volume che raccoglie in 640 pagine gli appunti personali di Giovanni Paolo II. Scritti che Wojtyla aveva ordinato di bruciare e che, invece, l’arcivescovo di Cracovia non se l’è sentita di dare alle fiamme. «Non ho avuto alcun dubbio. Sono cose di tale importanza, parlando della spiritualità, dell’uomo, di un grande papa, che sarebbe stato un crimine distruggerle», si è difeso il cardinale. Ma in Polonia, e non solo, non tutti la pensano allo stesso modo. «Si tratta di note personali. Dovevano essere distrutte, conformemente al testamento, o depositate negli archivi del Vaticano e dell’arcivescovado», attacca Pawel Boryszewski, un sociologo delle religioni. Addirittura, a Cracovia, c’è chi starebbe pensando a una manifestazione di protesta davanti alla Curia per bruciare copie del libro incriminato che si basa su due diari sui quali, con calligrafia minuta, Giovanni Paolo II annotava le sue riflessioni in occasione dei ritiri spirituali.

PER ORA non se ne è fatto nulla, ma di certo non manca chi accusa Dziwisz di ‘speculare ’ sulla morte del papa. Come racconta il sito cattolico Korazym, il segretario sta ancora distribuendo cimeli (tazzine di caffè e altro) del santo padre e, una volta saputo della beatificazione di Wojtyla, si sarebbe affrettato a dire che, durante l’ultimo ricovero al Gemelli, avrebbe raccolto un’ampolla con il sangue del santo in pectore. Ci sarebbe anche una registrazione della voce di Giovanni Paolo II dopo l’ultima tracheotomia. E, sebbene Dziwisz abbia detto di aver distrutto la corrispondenza, si vocifera che presto saranno pubblicate le lettere private di Wojtyla con i potenti della terra.

Giovanni Panettiere

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