(articolo pubblicato sul Resto del Carlino, cronaca di Bologna, 20 novembre 2012)

Curia, il dopo Caffarra è una corsa a due

In lizza i vescovi Lambiasi e Camisasca

SOTTO le Due Torri si parla di lui come successore del cardinale Carlo Caffarra, 75 anni a giugno. Lo sognano i preti lontani da Comunione e liberazione, nicchiano quei sacerdoti che invocano una continuità pastorale. Bologna o no, il futuro di monsignor Francesco Lambiasi, classe 1947, vescovo di Rimini da cinque anni, dal 2001 al 2007 assistente ecclesiastico generale di Azione cattolica, appare sempre più lontano dalla Riviera.

L’ANNO scorso il suo nome circolò per la sede di Milano, ma Benedetto XVI rispettò i pronostici e gli preferì il cardinale Angelo Scola, storico allievo di don Luigi Giussani. Ora che Caffarra si avvia alla ‘pensione’ — a 75 anni i vescovi sono invitati a presentare le dimissioni —, l’attuale vescovo di Rimini potrebbe avere i numeri giusti per salire i gradini della Curia bolognese. Se la dovrà vedere con il vescovo di Carpi, il faentino Francesco Cavina, 57 anni, e soprattutto con monsignor Massimo Camisasca, classe 1946, fondatore e già superiore generale della Fraternità sacerdotale dei missionari di San Carlo Borromeo (i preti legati a Cl).

FRESCO di nomina a pastore di Reggio, sulla carta Camisasca dovrebbe avere ben poche chance per la cattedra di San Petronio. E, invece, in queste ore le sue quotazioni stanno salendo vertiginosamente. A quanto pare, Ratzinger sarebbe orientato a mantenere al suo posto Caffarra per almeno un altro anno e, se così fosse, Camisasca avrebbe la strada spianata per Bologna, non patendo più il tallone di Achille della nomina recente nella città del tricolore. Benedetto XVI lo stima, e non poco. Lo dimostra il fatto che ha voluto affidargli la diocesi di Reggio, nonostante il suo nome non figurasse nella terna di candidati — il pastore di Parma, Enrico Solmi, quello di Pesaro, Piero Coccia e Luigi Negri di San Marino, che guarda a Bologna, ma ormai viaggia verso le 71 candeline — presentata al pontefice dalla Congregazione per i vescovi.

MA C’È DELL’ALTRO. Camisasca vanta anche una collaborazione con l’attuale inquilino di Via Altabella. Nel biennio 1993-1995 Caffarra era il presidente del Pontificio istituto Giovanni Paolo II per gli studi sul matrimonio e la famiglia, Camisasca il suo vice. Altra carne al fuoco per una successione all’insegna della continuità. Qualche indizio per il futuro della Chiesa felsinea potrebbe arrivare dalla nomina episcopale a Ferrara, attesa nei primi mesi del 2013. In quel caso si capirà se Lambiasi dovrà accontentarsi del ‘premio di consolazione’ o potrà puntare su Bologna. Fino a qualche mese fa era il favorito, ora rischia di essere superato da un altro vescovo dalla solida impronta ciellina.

Giovanni Panettiere

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