Cinque in gondola per il dopo Scola

POTREBBE essere nominato entro gennaio il nuovo patriarca di Venezia. La consultazione dei vescovi del Triveneto è ormai in dirittura d’arrivo e tra qualche settimana la terna dei candidati arriverà sul tavolo della Congregazione per i vescovi. Ultima tappa prima della decisione del papa sul dopo Scola. A scandire i tempi della successione è l’amministratore […]

POTREBBE essere nominato entro gennaio il nuovo patriarca di Venezia. La consultazione dei vescovi del Triveneto è ormai in dirittura d’arrivo e tra qualche settimana la terna dei candidati arriverà sul tavolo della Congregazione per i vescovi. Ultima tappa prima della decisione del papa sul dopo Scola. A scandire i tempi della successione è l’amministratore apostolico di Venezia, monsignor Beniamino Pizziol: <Mi auguro che il nome arrivi per fine gennaio così che il patriarca possa entrare a Venezia entro Pasqua>. Il vescovo di Vicenza opta per l’ottimismo, ma altri pastori lamentano la lentezza dell’iter amministrativo.

In effetti la pratica Venezia è iniziata con vistoso ritardo. Il cardinale Angelo Scola è stato nominato arcivescovo di Milano il 28 giugno, eppure la consultazione ha mosso i primi passi solo tra la fine di novembre e l’inizio di dicembre, quando dalla nunziatura apostolica in Italia sono partite le lettere per chiedere ai pastori del Triveneto di indicare le loro preferenze. Certo l’avvicendamento in nunziatura tra monsignor Giuseppe Bertello e il nuovo ‘ambasciatore’, monsignor Adriano Bernardini, ha allungato le pastoie burocratiche. Ma il cambio della guardia non basta a giustificare un immobilismo lungo sei mesi. A spiegare la lentezza della procedura concorre anche la decisione del pontefice di prendersi tutto il tempo necessario per scegliere il vertice di uno dei cinque patriarcati cattolici in Occidente. Venezia non è una nomina come le altre: è tradizionalmente sede cardinalizia e nel XX secolo è stata diocesi di provenienza di ben tre pontefici (Giuseppe Sarto, Angelo Roncalli e Albino Luciani).

A contendersi l’eredità di Scola è una cinquina di monsignori. Il favorito resta l’attuale vescovo di Trieste, Gianpaolo Crepaldi, 64 anni. Canonista e difensore inflessibile dei valori non negoziabili, in contemporanea con l’anno della fede sulla nuova evangelizzazione, ha promosso un sinodo sul tema per il 2012-2013. Nel vortice della battaglia per l’acqua bene pubblico, invece,  non ha esitato a bacchettare i referendari cattolici, mentre davanti alla tremenda strage di cristiani in Nigeria,  si è scagliato contro la comunità internazionale: <E’ indifferente davanti alla crescente cristianofobia>.

Un po’ più distanziato da Crepaldi gioca le sue carte il nunzio apostolico in Venezuela, Pietro Parolin, classe 1955. Vanta un passato in segreteria di Stato e gode della stima degli ambienti conciliari. Unico neo – non di poco conto – manca di esperienze in diocesi. Crepaldi è polesano, Parolin vicentino: le origini di entrambi rispondono alle voci insistenti di chi scommette su un patriarca veneto. Se così fosse, avrebbero poche chance il vescovo di La Spezia, Francesco Muraglia, genovese (58 anni), dato in forte ascesa, e il vescovo di Piacenza, Gianni Ambrosio (68). Il presule vercellese ha dalla sua il segretario di Stato, Tarcisio Bertone, il grande sconfitto nelle ultime grandi provviste (Torino e Milano). Il vice del papa potrebbe passare in Laguna  ‘per  incassare’ il credito.

Chiude la cinquina veneziana monsignor Francesco Lambiasi, nato nel 1947 e vescovo di Rimini. Dal 2001 al 2007 ha ricoperto l’incarico di assistente generale dell’Azione cattolica. Lambiasi piace ai progressisti e figurava nella terna finale esaminata dalla Congregazione per i vescovi nel dopo Tettamanzi. Gli altri erano il bertoniano, Aldo Giordano, attuale osservatore permanente della Santa Sede all’Onu e ovviamente Scola. Difficile che Lambiasi possa salire in gondola. Per lui sembrano più probabili le Due Torri: tra un anno e mezzo sarà il superfavorito come arcivescovo di Bologna. Ma quella è un’altra storia, ancora lontanissima…

Giovanni Panettiere