BENVENUTO Santo Padre, benvenuto nell’Emilia sfregiata dal terremoto. Non può che fare piacere la notizia che Benedetto XVI martedì vedrà con i suoi occhi i capannoni crollati, le chiese inghiottite dalla terra, le macerie delle case di chi ha perso tutto nel giro di pochi, interminabili secondi. Qualche settimana fa, quando il portavoce della sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi, comunicò che «al momento non è in agenda» alcun viaggio nelle zone del sisma, non mancarono le perplessità. Per un attimo i terremotati cullarono il timore di essere dimenticati persino dal vicario di Cristo. E, invece, per fortuna, la Santa Sede ha meditato sulla situazione e trovato un po’ di spazio tra gli appuntamenti del Papa.

QUELLA di Benedetto XVI – per la prima volta in Emilia Romagna – sarà una visita lampo e sobria: due ore e non di più nel Carpigiano per evitare di mettere in ambasce il supporto logistico alla popolazione. In elicottero il Papa atterrerà nel campo sportivo di San Marino di Carpi prima di raggiungere, a bordo di un pulmino della Protezione civile, Rovereto di Novi, la frazione in cui il terremoto si è portato via il parroco, don Ivan Martini.

NEL PROGRAMMA non c’è spazio per una visita alle tendopoli come nel 2009, quando ad Onna, in Abruzzo, Ratzinger sfidò la pioggia per toccare con mano il dramma degli sfollati. Peccato, sarebbe stato un momento molto intenso. Al Pontefice non si chiedono miracoli — per quelli c’è sempre il Padre eterno —, ma un’iniezione di fiducia, un segno di affetto e vicinanza per una terra in ginocchio, eppure mai, mai doma. Siamo certi che il mite Benedetto XVI saprà trovare le parole giuste nel suo discorso a Rovereto. Parlerà davanti alle istituzioni, ai vescovi, ai preti e soprattutto alla gente ferita dalla Natura. Poi rientrerà nel Vaticano dei corvi sempre in agguato. Ma quella è tutt’un’altra storia, un altro terremoto.

                                                                                                                                                                                        Giovanni Panettiere 

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